L’assessore al Decoro Urbano Maurizio Cadeo non crede che l’albero di Natale in piazza griffato Tiffany (cui sarà riservato uno spazio sottostante da 200 metri quadri adibito a boutique temporanea) sia un’offesa alla povertà e alla Chiesa, come invece sottolineato dall’arciprete del Duomo Luigi Manganini.
“Ogni anno l’albero di Natale è sponsorizzato da un’azienda privata con fini commerciali. L’anno scorso fu Telecom, quest’anno è Tiffany. Non vedo che ci sia di male, i portici del Duomo ospitano già gioiellerie. E non è di certo un’offesa alla povertà, visto che più che di un negozio stiamo parlando di un’esibizione, dove grande spazio avrà la beneficenza in favore della lotta ai tumori infantili”.
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Come mai allora il monsignore ha sbottato contro l’operazione? “Sarà stato male informato da qualcuno che vuole fare polemiche ad arte. Io lo conosco e lo stimo, per questo mi piacerebbe sentirlo di persona e confrontarmi con lui”, risponde Cadeo. Che evidenzia anche un altro aspetto. “Meglio concedere una sponsorizzazione e avere l’albero di Natale che non averlo o doverlo pagare con i soldi dei contribuenti”.
Pretestuosa, secondo l’assessore, anche la polemica sul luogo dove verrà innalzato l’albero. “Sarà dove è sempre stato ogni Natale, dunque non davanti al sagrato del Duomo come crede il monsignor Manganini, ma vicino alla galleria”.