Stasera all’Auditorium Ca’ Granda di Milano si parla di bilancio, più precisamente di quello del Comune di Milano, al centro di numerose polemiche negli ultimi mesi.Un argomento scottante e delicato poiché, poco dopo la vittoria elettorale di Giuliano Pisapia, il nuovo assessore Bruno Tabacci aveva presto lamentato l’esistenza di un disavanzo preoccupante nelle casse municipali. E se inizialmente quell’annuncio poteva essere interpretato come la classica dichiarazione allarmistica che contraddistingue molti cambi di amministrazione (si sa, “quelli prima” lasciano sempre buchi enormi…), la conseguenza di quell’annuncio l’hanno subito sentita tutti i milanesi con l’aumento del 50% del biglietto dei mezzi pubblici. Una manovra tanto necessaria (forse), quanto eccessiva ed impopolare.
L’associazione culturale Nuova Generazione che raggruppa in particolare giovani interessati alla “res pubblica”, alcuni dei quali eletti in qualche consiglio di zona come il presidente Federico Illuzzi, ha colto la palla al balzo e poiché è nata con lo scopo di “giudicare e approfondire tutti quegli aspetti interessanti che caratterizzano la vita”, non perde l’occasione di analizzare un tema come quello dei bilanci in cui la politica è costretta a dover decidere come e chi favorire nella società.
Come scrive Illuzzi nella documento di presentazione dell’associazione, ad un certo punto “la politica deve decidere se favorire lo società esclusivamente come strumento, manipolazione di uno Stato e del suo potere, oppure favorire uno Stato che sia effettivamente laico, cioè al servizio della vita sociale secondo il concetto tomistico di “bene comune”, e quindi al servizio di quelle comunità intermedie che attraverso le opere costituiscono vero apporto a una novità del tessuto e del volto sociale.”
La domanda quindi è semplice: nella pianificazione di un bilancio istituzionale, cosa pesa di più la volontà politica o le necessità sociali ed amministrative? Come usi i soldi di tutti: per simpatia partitica o per reale interesse al bene comune? Perché alla fine tutti i grandi ideali, tutte le opinioni e anche le differenze politiche si scontrano sempre sullo stesso tema, l’unico che alla fine interessa: il soldo. E quando un’istituzione deve decidere come gestirlo, qualcuno scontento o che t’accusa ci sarà sempre.
Per capire cosa sta succedendo a Milano, Nuova Generazione ha invitato due ospiti di grande calibro ovvero l’assessore al bilancio della precedente giunta, Giacomo Beretta, e l’attuale presidente della commissione bilancio del comune, Mattia Mirko Stanzani.
Quest’estate è emerso che proprio Beretta, poco prima delle elezioni, aveva lanciato l’allarme indicando la strada delle manovre straordinarie come l’unica possibile per raddrizzare i conti di Palazzo Marino che proprio tranquilli non dovevano essere sebbene non sono stati mai dipinti in maniera così drammatica come ora.
Quello che interessa a Nuova Generazione è sapere dove sta la verità tra chi predicava relativa tranquillità e chi ora grida al disastro e anche giudicare le scelte fatte come l’aumento del biglietto e quelle che probabilmente verranno. Sicuramente il confronto tra due esponenti opposti che lavorano sulla stessa delicata materia è l’occasione per intuire come l’uomo si ponga davanti alla gestione dei soldi, in particolare l’uomo politico.
E se molte realtà sociali che agiscono nella città e che vivono – o il più delle volte sopravvivono appena – con i contributi delle istituzioni devo temere dai cambi di amministrazione o meno.
Una piccola (ed inaspettata) esperienza del “nervosismo” che aleggia intorno al tema del bilancio milanese, ha avuto modo di sperimentarla proprio l’associazione Nuova Generazione che aveva chiesto il patrocinio del Comune (attenzione, patrocinio vuol dire apporre il logo per dare prestigio all’evento, non ricevere soldi!) e se l’è visto rifiutare senza nessuna motivazione sebbene l’associazione sia ben lontana dal “colorarsi” politicamente. L’appuntamento è per questa sera alle 21:00 in Via Ca’ Granda 19 a Milano.