TENDE AVSI/ Se la musica di Liszt e Mahler risuona per il Corno D’Africa

- La Redazione

SERGIO VACCARINI ci parla della serata del 15 dicembre, in cui L’orchestra sinfonica del Conservatorio Giuseppe Verdi eseguirà musiche di Liszt, Ravel e Mahler per le Tende di Avsi

concerto_avsir400 La locandina della serata

«Questo è il secondo concerto che facciamo quest’anno per Avsi al Conservatorio, mentre il primo è stato il 2 aprile scorso, per l’ultimo evento delle Tende dell’anno scorso. In quel caso il concerto si è svolto nella stessa sera del derby calcistico tra Milan e Inter, e nonostante questo è stato un grande successo, grazie alla presenza di circa 600 persone». Sergio Vaccarini, intervistato da IlSussidiario.net, ci parla della serata del 15 dicembre, in cui L’orchestra sinfonica del Conservatorio Giuseppe Verdi diretta dal maestro Fabiano Monica eseguirà musiche di Liszt, Ravel e Mahler per le Tende di Avsi e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza nel Corno d’Africa e l’operato di AVSI nel mondo. «Dopo questo prima evento e la soddisfazione di tutti quanti, da Avsi, al Conservatorio fino ai vari partecipanti, abbiamo così deciso di muoverci per questo secondo concerto, – spiega Vaccarini – che questa volta sarà l’evento di apertura delle Tende di quest’anno».

Ci spieghi meglio.

Il concerto si terrà giovedì 15 dicembre e vedrà la partecipazione dell’Orchestra dei giovani del Conservatorio che, insieme al direttore d’orchestra, si esibiranno per uno spettacolo completamente gratuito. È davvero una partecipazione importante, perché normalmente la presenza di ben ottanta elementi con tre solisti avrebbe dei costi molto elevati.

Che brani verranno eseguiti?

Verranno eseguiti dei brani per orchestra e solisti. Liszt aprirà e chiuderà la serata: prima con Les préludes, poema sinfonico per orchestra, e poi la Totentanz, la parafrasi per orchestra e pianoforte sul Dies Irae.
Nel mezzo si potrà assistere a un brano per baritono e orchestra di Gustav Mahler, e una Tzigane di Maurice Ravel per violino e orchestra. Nell’intervallo ci saranno diverse testimonianze di persone coinvolte nel progetto Avsi in Kenya. L’intero concerto, comunque, è rivolto a raccogliere fondi principalmente per la grave emergenza del Corno d’Africa.

Come mai avete scelto di sostenere Avsi?

Questa scelta nasce da un’amicizia che dura ormai da tanto tempo con questa fondazione. Già in passato sempre insieme ad Avsi abbiamo organizzato altri eventi, oltre a partecipare alle tante iniziative riguardanti le Tende durante il periodo natalizio.
C’è quindi questa grande affezione nei confronti di Avsi e del suo operato, per cui ci muoviamo per questo motivo, e anche attraverso questo concerto cerchiamo appunto di far conoscere ancora di più la fondazione, le sue opere e le tante persone che ne fanno parte: e se hanno partecipato oltre seicento persone la sera del derby, quest’anno puntiamo al tutto esaurito.

Cosa significa per lei una serata come questa?

Per me significa ritagliarsi del tempo libero, oltre alla famiglia e al lavoro, e ritrovarsi con gli amici per darsi da fare in questi importanti progetti. E’ un “sacrificio”, nel senso più positivo del termine, che come nel precedente concerto ti riempie il cuore, o almeno per me è stato così.

In che senso?

E’ stato molto bello vedere lo stupore delle persone che ancora non conoscevano Avsi, osservare quello che genera quando si conosce tutto ciò che è stato fatto ad Haiti e in Africa e soprattutto come viene fatto e come cambiano le persone che entrano in contatto con tutto questo mondo e questo modo educativo di fare del bene.

Cosa pensa del titolo del progetto, “Alla radice dello sviluppo: il fattore umano”?

Credo che anche il titolo del progetto sia significativo, proprio per far capire che all’interno di tante emergenze, quella principale è educativa: non solo per tutta quella gente che muore di fame in Africa, ma anche per noi, che di fatto dobbiamo rieducarci alla carità».

(Claudio Perlini)





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