Fare un regalo non è sempre semplice e divertente. Richiede tempo, fantasia e implica una certa percentuale di rischio. Difficile infatti soddisfare il gusto di un’altra persona, azzeccare la taglia di un vestito o il colore di una cravatta. Da qualche anno però nel mercato dei regali c’è una novità: per offrire al festeggiato una maggiore libertà di scelta sono stati realizzati dei cofanetti molto interessanti. Al loro interno, infatti, è contenuto un buono che permette di scegliere una tra le moltissime esperienze in catalogo: una cena in uno dei migliori ristoranti italiani, un soggiorno da sogno, una giornata alle terme… Per chi regala, il successo è praticamente assicurato, senza eccessive perdite di tempo.
Quello dei “regali intelligenti” è un settore in espansione che non è sfuggito all’occhio attento di due manager italiani desiderosi di iniziare una nuova avventura imprenditoriale. «La mia socia ed io – racconta Matteo Romano a IlSussidiario.net -, dopo un’esperienza ventennale nella dirigenza di alcune multinazionali che operano nel campo dell’elettronica, stavamo studiando i meccanismi operativi di alcuni settori emergenti. Quello dei cofanetti regalo ci è sembrato subito il più interessante. Non esistono grosse barriere all’entrata e occorrono principalmente due cose: la conoscenza dell’offerta per poter costruire un pacchetto di qualità e la distribuzione. Sul primo punto eravamo deboli, sul secondo fortissimi».
E così, nel 2008, dicendo addio alle “certezze” dei precedenti incarichi, inizia questa nuova avventura. «Dato che le banche non credevano in questa scommessa abbiamo dovuto autofinanziarci. Lo sforzo è stato enorme, così come i rischi che abbiamo dovuto prenderci, esponendoci per sostenere la crescita dell’azienda. D’altra parte, per accedere al credito riservato alle aziende neocostituite ci venivano chieste garanzie improponibili. Non essendoci perciò alternative, per i primi due anni abbiamo tirato la cinghia e curando tutti i dettagli in prima persona (dalla contabilità ai contratti, fino al lavoro di promoter). I risultati fortunatamente sono arrivati: oggi l’azienda ha 14 dipendenti, tutti assunti a tempo pieno, e un fatturato proiettato ai 10 milioni di euro l’anno».
RegalONE, questo il nome del marchio, in pochi anni si è imposto come realtà 100% made in Italy, al secondo posto nella classifica dei brand di settore più conosciuti e dietro solo ai prodotti di alcune multinazionali. Pubblicità? Neanche un euro. «Siamo stati i primi a pensare a un cofanetto multitematico con oltre 500 possibilità – prosegue Romano – e continuiamo a lavorare con passione per realizzare il regalo che le persone desiderano. Nel buono non ci sono tranelli, è tutto rigorosamente incluso ed è possibile scegliere senza alcuna fretta. Oggi, grazie al team dei nostri esperti siamo in grado di offrire anche 16 pacchetti monotematici con oltre 6.000 possibili esperienze».
“2 cuori in fuga”, “Hotel a 4 zampe”, “Motori & Sapori”, “Delitti & Menù”, sono solo alcuni titoli di un’offerta in grado di soddisfare tutti i gusti e che non comprende solo viaggi, trattamenti e cene. Con “Sapori d’Italia”, grazie a un progetto realizzato con Cdo Agroalimentare, RegalONE permette anche di ricevere i migliori prodotti della cucina italiana, grazie a un pacchetto di produttori di altissima qualità.
Per le aziende, il cofanetto garantisce grande visibilità e una pubblicità capillare al solo costo di un vantaggio promozionale da garantire. Il meccanismo sembra funzionare alla perfezione. Ma questo nuovo mercato è davvero destinato a resistere alle mode? «I numeri di vendita sono stati altissimi ed è giusto aspettarsi un calo nell’arco di qualche anno sia nella nostra curva di crescita che in quella di mercato. Ci stiamo attrezzando per oltrepassare i confini della Lombardia e distribuire le vendite al meglio durante tutto l’arco dell’anno, anche se dicembre, ovviamente, rimarrà sempre il nostro mese più importante. Detto questo, il mercato offre ancora margini, ma non premierà tutti. La grande distribuzione farà presto category management, puntando cioè su un limitato numero di prodotti. Affronteremo queste nuove sfide: la distribuzione resta il nostro punto di forza insieme all’entusiasmo di chi lavora con noi».