«Finora ci siamo occupati di dare un aiuto economico, ora pensiamo a dare lavoro». Luciano Gualzetti, vicedirettore della Caritas Ambrosiana sintetizza efficacemente la “marcia in più” che l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola ha voluto dare al Fondo Famiglia Lavoro. Riqualificazione professionale, auto-imprenditorialità, capacità di fare impresa sono le linee guida di questa seconda fase del FFL, presentata, non a caso, davanti a una platea di autorevoli rappresentanti del panorama finanziario non solo milanese. «Il Fondo Famiglia Lavoro è il segno della grande capacità dell’avvenimento cristiano di fare futuro», ha detto il cardinale Scola. «È anche un tentativo umile ma concreto di dare una risposta a ciò che sta sotto la crisi economica che è il travaglio dell’uomo nel nuovo millennio. Solo l’io in relazione ci porterà fuori dalla crisi. E questa iniziativa, mettendo in relazione la famiglia e il lavoro, cioè due aspetti fondamentali della vita, è un primo passo. Un segno vivo per la Milano Nuova, per le terre lombarde e non solo».
Per raggiungere l’obiettivo di aiutare le famiglie non soltanto a fronteggiare la crisi ma soprattutto a trovare il modo per uscirne, mettendola nelle condizioni di poter contare su un reddito continuo, sono stati coinvolti nel progetto altri protagonisti: Compagnia delle Opere, Economia di Comunione -Movimento dei Focolari, Confcooperative e Acli, quest’ultima già coinvolta nella prima fase. «I nuovi soggetti», ha spiegato Gualzetti, «portano il loro valore aggiunto, ovvero la conoscenza del mondo dell’impresa. Con loro, e con chi vorrà collaborare con noi, potremo dare risposte più efficaci in questo difficile momento».
Queste risposte si articoleranno seguendo quattro filoni di intervento: percorsi di orientamento e formazione mirata, strumenti di microcredito, fare impresa insieme, contributi a fondo perduto. Per poter realizzare tutto questo, ci vogliono risorse e più risorse si raccoglieranno, maggiori saranno le possibilità di sostenere chi ha perso lavoro. La base da cui si parte è di due milioni di euro: un milione proviene, per decisione dell’arcivescovo, dai fondi dell’8 per mille, mentre l’altro milione è il frutto delle offerte fatte da tanti singoli donatori durante l’anno in corso, nonostante non fossero attive particolari iniziative. Ma questa base deve essere arricchita, e per questo è stata lanciata la campagna di raccolta fondi “Ripartire si può”. Il “buon esempio” è stato dato dal cardinale Scola che ha donato 135 pezzi unici, tra presepi e preziosi oggetti d’arte, ricevuti in dono durante il suo ministero episcopale, in particolare a Venezia: il catalogo è visionabile online (www.fondofamiglialavoro.it e www.rotarymeda.it), la vendita di questi oggetti sarà curata dai club Rotary della Brianza Nord coordinati da Angelo Novara (numero dedicato 338.1200880).
Entriamo ora nel merito degli strumenti che verranno attivati in questa seconda fase del Fondo Famiglia Lavoro che, ricordiamo, è stato costituito la notte di Natale 2008 dall’allora arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi e che dal gennaio 2009 al dicembre 2011 ha raccolto 13.883.809 aiutando 6.969 famiglie in crisi economica per la perdita del lavoro.
Percorsi di orientamento e formazione mirata
Coordinati da Fondazione S:Carlo prevedono un piano personalizzato di orientamento, formazione e riqualificazione. Durante il percorso, che durerà orientativamente sei mesi, verrà data un’indennità economica. Tirocinio finale in azienda e affiancamento nella ricerca attiva del lavoro. Il beneficiario dovrà sottoscrivere una “dichiarazione di disponibilità” a sostenere l’impegno richiesto.
Interventi di microcredito
Curati da Fondazione S. Bernardino sono finalizzati all’avvio di una piccola attività economica. Dopo valutazione della sostenibilità del progetto, potranno essere erogati prestiti personali fino a un massimo di 10mila euro.
Fare impresa insieme
Non aiuto economico diretto, ma attività di accompagnamento e formazione per le imprese. Destinatari singoli o nuclei famigliari che intendono avviare nuove attività economiche, ma anche aziende e cooperative che vogliono sviluppare nuovi progetti. Saranno messi a disposizione gratuitamente le realtà di Acli, Compagnia delle Opere, Confcooperative, Economia di Comunione – Movimento dei Focolari ed eventuali altri soggetti disponibili.
Contributi a fondo perduto
È l’ultima ratio, lo strumento che verrà attivato esclusivamente se non sarà possibile attivare uno dei tre precedenti. Saranno gestiti dal servizio SILOE – Servizi Integrati Lavoro Orientamento Educazione. La segreteria del fondo valuterà con il distretto inviante l’entità dell’elargizione e le modalità di erogazione. Il contributo verrà versato mediante il parroco della parrocchia di residenza del beneficiario.
Per la cronaca, a presenziare al lancio di questa seconda, ambiziosa fase del Fondo Famiglia Lavoro,oltre ai rappresentanti delle associazioni protagonisti dell’iniziativa (Paolo Petracca, presidente Acli Milano e Brianza; Guido Bardelli, presidente Compagnia delle Opere Milano; Alberto Cazzulani, presidente Confcooperative Milano; Andrea Penazzi, Economia di Comunione-Movimento dei Focolari; rappresentanti di Fondazione San Carlo, Enaip, Galdus, Fondazine Clerici, Irecoop-Confcooperative) c’erano anche Alessandro Profumo, presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena; Enrico Cucchiani, ceo di Intesa Sanpaolo; Victor Massiah, Ubi Banca; Luciano Camagni, condirettore generale Credito Valtellinese; Paola Pessina, cda Fondazione Cariplo.