Un totale dei 88 milioni di euro: è il sequestro disposto dal giudice di Milano Oscar Magi nei confronti di quattro tra le più importanti banche europee (Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank). L’accusa è quella di aver truffato il comune di Milano sui derivati, stipulati nel 2005, per un totale di oltre cento milioni di euro. Le quattro banche invece sono state condannate a pagare ciascuna un milione di euro. Una sentenza che viene già definita storica per l’argomento che tocca e per l’internazionalità del caso. Non solo la condanna monetaria: sono state condannate anche nove persone, manager attuali o ex degli stessi istituti di credito che hanno subito pene comprese tra i sei mesi e gli otto mesi e quindici giorni. Le condanne sono con sospensione della pena per via delle attenuanti generiche ma per un anno le nove persone non potranno avere a che fare con la pubblica amministrazione. Sentenza storica dunque come ci tiene a sottolineare il pubblico ministero Alfredo Robledo perché “è stato riconosciuto il principio fondamentale che ci deve essere trasparenza da parte delle banche nel contrattare con la pubblica amministrazione”. Andando avanti nelle pene viene riconosciuto un risarcimento di 50mila euro a carico dei nove imputati da devolvere all’associazione dei consumatori Adusbef che era parte civile nel processo. Risultano invece assolti un ex dirigente del comune di Milano, un ex consulente e due manager di JP Morgan. Ovviamente sono stati rilasciati da parte delle banche condannate i commenti del caso. Per Deutsche Bank, che ha annunciato il ricorso in appello, si è trattato di operazioni da parte sua sempre corrette. Ubs parla invece di disappunto per il verdetto: “Ubs ritiene che la propria condotta e quella dei propri dipendenti siano state del tutto conformi alla legge. Ubs e le persone coinvolte perseguiranno con determinazione tutte le possibilità di appello”. I quattro istituti bancari sono stati riconosciuti colpevoli in base alla legge 231 del 2001 che riguarda la responsabilità amministrativa degli enti. Si ricorda un solo precedente che risale agli anni novanta quando una sentenza proibiva ai comuni di sottoscrivere contratti derivati con le banche. Il caso era accaduto nel Regno Unito.
Da parte di JpMorgan il commento è stato anch’esso improntato alla delusione: ” E’ intenzione sia nostra sia degli imputati proporre appello contro la sentenza, nella convinzione che il giudice di secondo grado assolverà con la formula più ampia tanto le persone fisiche, quanto la banca”.