A Milano arrivano le isole ambientali, zone in cui ci sarà un severo divieto a superare i trenta chilometri orari. In tutto undici zone, oltre al centro, quello che si considera oggi Area C e cioè la cosiddetta cerchia dei Navigli. Proprio dal centro cominceranno i primi test autorizzati dal Comune, in previsione che nelle prossime settimane si riesca a ristabilire l’Area C attualmente sospesa per un ricorso approvato dal Tar. L’intenzione è di obbligare l’automobilista a non “correre” a più di trenta chilometri all’ora, questo per motivi ambientali: andando più piano si produce mento inquinamento. Ma anche per motivi di sicurezza: le prime zone infatti a subire questo provvedimento saranno quelle dove ci sono scuole ed ospedali. A seguire, il divieto verrà esteso a altre undici zone milanesi e cioè via Melzo, il quartiere Figino, piazza Dergano, alcune parti di Baggio, il Villaggio dei Fiori in zona Lorenteggio, Damiano Chiesa, le strade vicine a piazzale Accursio, via Muratori, parte del quartiere Isola, le vie vicine a piazza Frattini e la via Paruta. In pratica, tutta o quasi la città a parte le periferie più estreme. Funzionerà? Per l’assessore Maran si vuole concludere questo progetto entro la fine del mandato della giunta. Per quanto riguarda il primo test relativo all’Area C, il comune sta incontrando i consigli di zona per mettere a punto il piano: si pensa di cominciare fra piazza Cordusio e la basilica di San’Ambrogio, l’area compresa fra via Torino, corso Italia e la circonvallazione interna, attorno al parco della Vetra. E’ la cosiddetta città romana. Il presidente di consiglio di zona 1, l’area interessata, è favorevole ala sperimentazione. Si tratta di capire i tempi: non basta infatti il divieto, ma ci vogliono anche i dossi rallentatori, i restringimenti, i marciapiedi con spigolo vivo per vietare la sosta delle auto. Intanto in diverse zone della città si sta procedendo con l’allargamento di molti marciapiedi per rendere più fruibile ai pedoni l’uso delle strade, ad esempio i via Melchiorre Gioia e lungo la Martesana.
Come accetteranno i cittadini milanesi noti per una certa abitudine alla “guida spericolata” questo provvedimento? Probabilmente non ne saranno contenti.