Il nuovo piano regionale sulla qualità dell’aria (PRIA) è pronto a partire. Il 26 e 27 settembre le porte di palazzo Lombardia si apriranno per i due giorni di dibattito sugli “Stati Generali dall’Aria”, un progetto che coinvolgerà non solo esperti e addetti ai lavori ma anche i cittadini che, durante l’evento e successivamente in rete, potranno esprimere la propria opinione e contribuire proponendo nuove idee e soluzioni. Marcello Raimondi, assessore all’Ambiente, Energia e Reti, contattato da IlSussidiario.net, parteciperà all’iniziativa di fine mese insieme al governatore Roberto Formigoni: “Normalmente pianificazioni del genere vengono stabilite e messe in pratica da esperti e rappresentanti istituzionali – ci spiega – mentre in questo caso abbiamo voluto introdurre una modalità aperta e condivisa che possa essere accessibile da tutti i cittadini”. Questo perché il tema della qualità dell’aria, continua a dirci Raimondi, “richiede precisi cambiamenti nel comportamento individuale. E’ dunque importante che vi sia un coinvolgimento dei cittadini già dal momento in cui tali politiche vengono stabilite”.
Cosa può dirci della qualità dell’aria lombarda e milanese?
L’aria in Lombardia e a Milano presenta le stesse condizioni di quella delle grandi aree industrializzate d’Europa. La nostra area deve inoltre fare i conti con una conformazione meteo-climatica sfavorevole che non permette la dispersione di inquinanti: per questo motivo, quando nelle stagioni fredde si verifica l’inversione termica che comprime al suolo gli inquinanti, i valori rilevati dalle centraline Arpa inevitabilmente si innalzano. Resta il fatto che da molti anni l’amministrazione Formigoni ha introdotto oltre cento misure che puntano a migliorare la qualità dell’aria e che vanno a interessare tutte le fonti emissive, non solo quella della mobilità.
Come mai?
La mobilità contribuisce per il 30% all’inquinamento complessivo, quindi non bisogna concentrarsi esclusivamente su questo tema. All’interno dell’evento che avverrà a fine mese vi sarà ovviamente una sessione dedicata alla mobilità, ma ce ne saranno molte altre dedicate a tutti gli altri fattori inquinanti che, pur facendo meno notizia, sono altrettanto rilevanti. Parlo di quelli derivanti dal riscaldamento ad uso civile o dall’attività industriale e soprattutto agricola, che contribuisce per un altro 30% all’inquinamento dell’aria. Affronteremo tutte queste cause di inquinamento, dando il giusto peso ad ognuna, per tentare di far capire ai cittadini che a causare l’inquinamento concorre una pluralità di fattori che necessitano una pluralità di azioni ancora più apprezzabili di quelle già raggiunte.
In che modo potranno partecipare i cittadini?
La bozza di lavoro verrà sottoposta durante gli Stati Generali dell’Aria alla consultazione di tutti i cittadini. Sarà possibile intervenire sia direttamente, partecipando ai due giorni di dibattito in Regione Lombardia, sia virtualmente attraverso il sito internet (www.statigeneralidellaria.it) dove ogni cittadino potrà dare il proprio parere alla bozza di proposte e proporre nuovi progetti e soluzioni. Proprio per questo lo slogan dell’evento è “La natura della nostra aria: domande consapevoli, risposte sostenibili”. Molte misure oggi in vigore, pur essendo spesso virtuose, non sempre vengono applicate dai cittadini: non basta dunque l’approvazione di una norma ma una vera educazione delle persone per garantire un successivo largo utilizzo.
Tale iniziativa è paragonabile ad Area C?
Parliamo di due provvedimenti completamente diversi: Area C è una misura di tassazione della circolazione veicolare e ha un impatto ambientale molto limitato. Inoltre, solo per fare un esempio, secondo i dati comunicati in questi giorni dal Comune di Milano Area C toglie dalla Cerchia dei Bastioni al massimo 35 mila veicoli.
Cosa accade invece con le misure regionali?
Quando sono in vigore le misure regionali, cioè dal 15 ottobre al 15 aprile, in cui viene bloccata la circolazione dei veicoli più inquinanti, le auto che si fermano nel solo Comune di Milano sono circa 150 mila, un numero dunque molto più elevato. Va detto poi che se il Comune dedicasse un maggiore impegno al controllo di quei veicoli la cui circolazione è inibita nella stagione invernale dalla Regione Lombardia, certamente otterrebbe un miglior risultato dal punto di vista ambientale.
(Claudio Perlini)