Da qualche giorno girano su Internet alcune pagine di documenti sensibili sull’assegnazione delle case popolari che sono trapelati dagli uffici comunali di Milano. L’intento di chi ha cominciato a mettere in circolo queste informazioni è denunciare il fatto che molti alloggi siano stati assegnati a delle famiglie di extracomunitari. Se per esempio si consulta il sito www.ilradar.it si può notare lo stupore e le perplessità dell’autore dell’articolo di fronte alle scelte del Comune di Milano e in allegato troviamo un foglio di un documento con i nomi delle persone selezionate nelle graduatorie. “Una sequenza di nomi stranieri, un elenco sorprendente che fa accapponare la pelle… Possibile che le case popolari siano ormai preda totale degli immigrati?”, si legge sul sito. Si tratta di una denuncia che andrebbe però vagliata alla luce del regolamento comunale sull’assegnazione degli alloggi popolari. E’ un dato di fatto ad esempio che a Milano ormai da tempo vive una popolazione extra comunitaria sempre più numerosa e che fa anche più figli degli italiani. che viceversa ne fanno sempre meno. Le graduatorie comunali infatti tengono conto di alcuni fattori quali entrate e figli per famiglia. Probabilmente prima di lasciarsi andare a commenti come quelli espressi dall’articolo inquestione, che potrebbe alzare polemiche di stampo razzista, bisognerebbe fare una valutazione del contesto in cui si vive e prendere atto della situazione economica in cui riversa il paese. Una problematica dunque quella sollevata dall’articolo che merita attezione ma che va affrontata senza alimentare il fuoco di polemiche sterili, ma guardando in faccia il contesto reale sociale di una città come Milano.
(Mattia Baglioni)