JANNACCI/ Enzo, il Caravaggio “tra cielo e terra”
Come scrive SILVIA BECCIU, a 8 mesi dalla scomparsa del cantautore è stato presentato L’artista, ultimo lavoro postumo che reinterpreta dieci brani lungo gli oltre 50 anni di carriera

Enzo Jannacci manca molto alla sua Milano che lo ha ricordato in questi otto mesi dalla sua scomparsa con spettacoli e iniziative di vario tipo, modi diversi per continuare a stare con lui e per farlo conoscere. Milano chiama e Jannacci risponde. E’ ciò che accaduto ieri nella Sala dell’Orologio di Palazzo Marino dove è stato presentato “L’artista”, ultimo lavoro postumo a cui il medico-cantante si è dedicato reinterpretando una decina di brani tra i meno noti scelti lungo gli oltre cinquant’anni di carriera e ri-arrangiati dal figlio Paolo, più un inedito realizzato col rapper J-Ax. “Desolato”, questo il titolo del pezzo, è accompagnato da un videoclip in cui compaiono, tra gli altri Claudio Bisio, Jovanotti, Ligabue, Caparezza, Fabri Fibra, Ale e Franz. Il disco che uscirà per Ala Bianca il 26 novembre, parla a un’ampia platea, come ha spiegato Paolo, “dai bambini agli intellettuali” e contiene racconti di umanità vibrante e intensa.
Come quella dell’innamorato in “Un amore da 50 lire” o in “Passaggio a livello” (canzone che fu cantata da Luigi Tenco) o quella dei due “lassù in soffitta vicino al cielo” (in “L’artista”). Nell’album ci sono canzoni che furono interpretate da altri artisti come Mina (“La sera che partì mio padre”) o Milva (“Non finirà mai”). Il sindaco Pisapia, presente all’evento, ha annunciato “una serie di iniziative nelle zone di cui il cantautore ha parlato nei suoi brani, come l’Ortica o Rogoredo e poi l’ipotesi di un grande concerto, ancora da definire”. E, dopo il Belvedere del Pirellone da parte della Regione, il sindaco ha annunciato che il Comune intitolerà a Enzo Jannacci il dormitorio pubblico di viale Ortles. Tony Verona, patron di Ala Bianca, durante la conferenza stampa, ha raccontato un aneddoto: tempo fa si ritrovò a Palazzo Marino a visitare una mostra di Caravaggio; con lui c’era Enzo che rimase profondamente impressionato dal dipinto “La conversione di Saul”. Si rese conto in quel frangente che Enzo era come Caravaggio: un uomo “inafferrabile e sospeso tra cielo e terra”.
“Adesso non so come fare a trovarti” ha scritto Paolo in una lettera a suo padre inserita nel booklet del disco in cui ringrazia tutti coloro che hanno partecipato al progetto per averci messo l’anima. “Pare sia una cosa normale – continua Paolo – un giorno, salutare i propri genitori… Ma ‘normale’ è solo per i libri di storia e non per gli esseri che respirano, detti ‘viventi’. E quello che mi raccontavi, in segreto, con le tue parole, con gli sguardi e con le tue note, non fa più vibrare la casa di energia (…). Spero infine che quelli che ti vogliono bene, alzino il volume e la tua splendida voce possa riempire le loro case di gioia, amore e di grandi emozioni”. In questo momento di grandi cambiamenti e incertezze, Milano – e non solo – ha più che mai bisogno di Jannacci, un uomo che ha attraversato tutto conquistando se stesso. E, c’è da giurarci, abbiamo appena iniziato a scoprire quello che ha in serbo di darci.
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