Dopo l’aggressione ad opera del 31enne ghanese Mada Kabobo che ha ucciso a colpi di piccone tre persone, tra cui un ragazzo di 21 anni, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ipotizza il ritorno dell’esercito in città per presidiare i luoghi sensibili. “Ho parlato col ministero dell’Interno proprio, non siamo assolutamente contrari, anzi ho chiesto ufficialmente la presenza dell’esercito nei presidi fissi – ha detto il primo cittadino -. Perché questo è utile alla città e rende disponibili le forze dell’ordine, carabinieri, polizia, polizia locale, a pattugliare il territorio. Perché sono loro a conoscere meglio il tessuto cittadino e ad avere un rapporto solidale coi cittadini”. Niente ronde, quindi, ma “presidi fissi” nei luoghi considerati “sensibili”, come la Stazione Centrale e i vari consolati. Pisapia cede dunque alle pressioni del centrodestra che, a seguito dell’attacco sanguinario di Kabobo, chiedeva a gran voce il ritorno dell’esercito in città, come avvenne anche durante il governo Berlusconi. Pur sottolineando che quella di sabato è “una tragedia su cui bisogna riflettere”, Pisapia assicura che “Milano resta una città sicura, così come lo sono tutte le grandi metropoli. Ci sono però momenti di difficoltà, momenti in cui la follia prende il sopravvento. Ma bisogna restare uniti”.