Congelati i vincitori del concorso, erano 405, per dirigenti scolastici per via della sentenza del 12 luglio scorso del consiglio di stato, in Lombardia a pochi giorni dall’inizio delle lezioni mancano 473 dirigenti. Tanti sono infatti gli istituti senza preside su un totale di 1149. A Milano e provincia gli istituti senza dirigente sono 124 su 253, in pratica uno su due. Al momento l’alternativa più rapida in attesa di decisioni da parte del ministero, è ricorrere alle cosiddette reggenze: due scuole dirette da un solo preside. In questo quadro i sindacati però intendono lanciare la protesta: “Le reggenze dovrebbero essere l’eccezione, non la regola. Non è possibile risolvere la penuria di presidi chiedendo ai titolari di fare un doppio lavoro” dicono il sindacato Dirigenti scuole autonome e libere e l’Associazione nazionale dirigenti scuole. Lo scorso fine luglio le due associazioni insieme avevano scritto una lettera al ministro, adesso la Disal ha proposto ai suoi associati l’obiezione di coscienza. Rifiutare cioè la reggenza anche a rischio di sanzioni disciplinari: lo ha detto il presidente Roberto Pellegatta. Al momento su 727 presidi associati hanno aderito una trentina. L’Anp non ha aderito all’iniziativa, ma la sostiene moralmente. Dice il presidente di Anp Massimo Spinelli: “Noi non abbiamo proposto l’obiezione ai nostri associati perché la reggenza è prevista come obbligo da contratto e può essere imposta d’ufficio. Ma condividiamo appieno il senso della protesta Disal: da anni si approfitta della buona volontà dei presidi”. Dal ministero pochi segnali, forse si discuterà del problema oggi in Cdm. L’unica proposta al momento è di assegnare le scuole scoperte ai candidati del concorso che avevano passato la preselezione.