Ho appreso dagli organi di stampa la volontà dell’ l’Assessore alla famiglia e alla Solidarietà sociale e Volontariato di Regione Lombardia, Maria Cristina Cantù, espressa durante la seduta del consiglio regionale di martedì 4 marzo 2014, di rivedere i criteri per l’erogazione dei fondi Nasko e Cresco per gli anni 2014/2015.
I fondi Nasko e Cresco sono stati fortementi voluti dalla precedente giunta regionale per aiutare le madri che pur a fronte di problemi economici, rinunciano a interrompere la gravidanza grazie a un progetto personalizzato realizzato da consultori familiari pubblici e privati e Centri di aiuto alla vita accreditati, e dopo la nascita sostengono la corretta alimentazione delle neomamme e dei loro bambini.
Ma non si tratta di una semplice revisione bensì della volontà di ridurre drasticamente il loro utilizzo, infatti tra i nuovi criteri ipotizzati per poter accedere ai fondi si prevede la residenza in Lombardia da cinque anni invece che uno e la dichiarazione di reddito ISEE inferiore a 7.700 euro (nella precedente disposizione risultava 12.000 euro) che in una situazione di crisi come quella attuale significa ulteriormente limitarne la fruizione.
Le motivazioni che hanno portato una scelta di questo genere l’assessore le ha esplicitate durante una delle scorse sedute del consiglio regionale in risposta all’interrogazione di un consigliere:”Nei tre anni della sperimentazione abbiamo speso 18 milioni di euro tra i due fondi, di cui il 75 per cento è finito a extracomunitari “.
Quindi i fondi sono utili infatti i soldi elargiti sono molti, di questo infatti si lamenta l’assessore, però troppi aiuti agli extracomunitari.
Di fronte alla manifesta irragionevolezza e discriminazione di tale provvedimento come capogruppo di zona 9 del Nuovo Centro Destra ho deciso di presentare in consiglio di zona una mozione dove chiedo che rimangano i vigenti criteri di assegnazione dei fondi Nasko e Cresco e siano stanziati fondi adeguati per garantire la sopravvivenza dei consultori pubblici e privati nonché dei Centri di aiuto alla vita che da questi fondi traevano gran parte del loro sostentamento.
Mozioni analoghe verranno proposte anche nella altre zone da consiglieri del Nuovo Centro Destra: Bramati in zona 5, Perri in zona 6, Casiraghi in zona 4, Mardegan in zona 8 e Pasquinucci in zona 7.
Qualunque amministratore abbia a cuore il valore della vita, che è universale e prescinde dalla residenza o dal colore della pelle, non può rimanere indifferente di fronte a certe decisioni scellerate.