Arriva la decisione del Tribunale di Milano riguardo il ricorso presentato da Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Avvocati per niente onlus e Cub Sur Scuola Università Ricerca riguardo le graduatorie dei supplenti indette dal Miur e reputate “discriminatorie”. Per questo è stato aperto il concorso pubblico anche agli stranieri. Sono stati infatti bocciati i requisiti della cittadinanza italiana o comunitaria sia la clausola della priorità nell’insegnamento delle lingue straniere ai docenti italiani. Ne parla il quotidiano “Il Giorno”. Secondo quanto stabilito dai giudici, l’accesso alle graduatorie deve essere garantito anche agli stranieri, essendo un concorso pubblico. “La continua violazione da parte di molte pubbliche amministrazioni locali o nazionali delle norme sull’accesso degli stranieri al pubblico impiego è stata ripetutamente segnalata anche al Dipartimento della funzione pubblica e all’Ufficio Nazionale contro le Discriminazioni (UNAR) – chiariscono le associazioni in un comunicato -. In questo contesto, inoltre, appare quanto mai sorprendente ma significativa la presenza nel bando della clausola che prevedeva la precedenza degli italiani nelle graduatorie per le supplenze di conversazione in lingua straniera, le uniche alle quali gli stranieri erano ammessi, se pure in posizione subordinata”. “Le associazioni e le organizzazioni sindacali ricorrenti – continua la nota – confidano che con questa vicenda (nella quale il Miur era già incorso per un bando per il personale non docente, poi modificato senza necessità dell’intervento del giudice) si possa definitivamente chiudere la faticosa fase di non applicazione delle norme in tema di accesso degli stranieri al pubblico impiego che hanno rappresentato un significativo passo (finora rimasto poco attuato) per l’adeguamento della nostra legislazione all’ordinamento comunitario”. Intanto il giudice ha ordinato la riapertura dei termini per presentare la domanda e la riformulazione della graduatoria. (Serena Marotta)