Dopo l’aggressione del conducente di Atm avvenuta sabato scorso a Milano in via Procaccini, l’azienda dei trasporti milanese ha replicato alle dichiarazioni del consigliere Riccardo De Corato che ha parlato di “Far west” con “comune e azienda che stanno a guardare” mentre “ogni giorno un conducente Atm sa dove inizia la propria corsa, ma non sa se questa, poi, finisca in ospedale”. Facciamo un passo indietro. L’episodio si è verificato alle 9 di sera di sabato scorso, in via Procaccini, quando a causa di un uomo molesto il conducente della linea 14 aveva chiamato l’auto degli addetti al controllo Atm. Poi il passeggero è sceso, ma una coppia ha iniziato a lamentarsi per il tempo trascorso. Da qui il diverbio nato con l’autista, con il passeggero che ha preso a schiaffi il conducente e poi si è allontanato con l’amica. L’uomo, un 43enne, è stato successivamente rintracciato dalla polizia, ma ha dichiarato di essersi soltanto difeso.
Nella nota divulgata dall’azienda, si legge: “A corto di argomenti il consigliere De Corato, senza nessuna informazione sui fatti, lancia la notizia di una nuova aggressione a un conducente Atm. Una settimana fa la foto di un conducente Atm colpito da un vaso di fiori caduto da un balcone era stata divulgata come l’immagine di un controllore picchiato. Tutto ciò non è ammissibile, neanche in campagna elettorale. In particolare, l’episodio in via Procaccini è più complesso di quanto emerga frettolosamente”. Il viaggiatore a bordo del mezzo Atm, già idenficato, sosterrebbe di essere stato aggredito dal dipendente Atm, che ha dichiarato di essersi difeso dopo essere stato colpito con la cinghia di un guinzaglio. Sulla dinamica dell’accaduto sarà fatta chiarezza dalla magistratura. Intanto l’azienda “nel confermare la vicinanza al proprio dipendente rimasto contuso – garantisce che comunque non avallerà comportamenti di ostacolo alla verità, di qualunque natura sia”.
Nel frattempo sono già a disposizione degli inquirenti le immagini registrate sul mezzo, che serviranno a chiarire la dinamica. Intanto fanno sapere dall’azienda che le aggressioni avvenute nel 2014, pari a 150, sono inferiori rispetto agli anni precedenti, quando, ad esempio, nel 2010 se ne contavano 219. E sul tema della sicurezza, Atm ha dichiarato di aver aumentato fin da febbraio 2015 il numero di addetti alla sicurezza, da 50 a 100 addetti, di cui 25 sono nuovi assunti e 25 selezionati attraverso una gara d’appalto fra aziende di sicurezze esterne. (Serena Marotta)