I responsabili della mostra avevanodetto che tutti potevano visitarla, ma a 25 giorni dall’apertura, la mostra di cadaveri plastinati in esposizione a MIlano ha provocato 63 episodi di malori, svenimenti compresi, tanto che si è reso necessario aprire una infermeria all’interno della mostra stessa. Allo Spazio Ventura XV a Lambrate la Venice Exhibition di Venezia ha messo in mostra 40 cadaveri interi e 300 organi alcuni malati e altri sani che grazie alla polimerizzazione, un trattamento chimico, spogliati della pelle, mostrano muscoli e organi interni. I corpi vengono donati volontariamente all’Istituto per la plastinazione di Heidelberg in Germania, ma spesso in passato ci sono state polemiche a proposito da dove arrivassero questi corpi, si era detto di un traffico illecito con i cadaveri di prigionieri di paesi come la Cina. In sostanza la plastinazione evita la decomposizione tramite pompaggio di formalina nel corpo, dissoluzione di fluidi e grassi solubili, impregnazione forzata di plastica in una camera del vuoto. I cadaveri vengono poi modellati in pose più o meno artistiche o che richiamano la vita. Le implicazioni morali ovviamente non interessano i curatori di questi eventi, il rispetto cioè per il defunto, il corpo umano usato a uso e consumo del voyeurismo più estremo, la riduzione del mistero della morte a spettacolo da Las Vegas. Non interessano evidentemente neanche i visitatori, sempre tantissimi a questo tipo di eventi, si parla di decine di milioni di visitatori, circa 40, dalla prima volta nel 1995. I responsabili della mostra di Milano dicono che è adatta a tutti: “mostra senza filtri la realtà del corpo umano con esclusive finalità di divulgazione scolastica e scientifica, senza spettacolarizzazioni della morte. Le zone più d’impatto della mostra sono debitamente segnalate e i malori, statisticamente nella norma, possono essere ricondotti a particolare sensibilità e situazioni soggettive dei visitatori svenuti”. Aggiungendo però che “buona parte dei visitatori che hanno accusato mancamenti, comprendendo anche cali di pressione e vertigini, sono maggiorenni, molti sono maschi fra i 20 e i 35 anni” Questo nonostante le aree siano segnalate all’ingresso da inequivocabili cartelli che mettono in guardia le persone più impressionabili”. Benvenuti a vostro rischio e pericolo: per trattare questi cadaveri si spendono circa 50mila euro ciascuno. Forse soldi che sarebbe più utile usare là dove la gente oggi muore sotto alle bombe, donne e bambini, invece che per l’annoiato senso di brivido di noi ricchi occidentali. Ma una mostra sui bambini morti sotto alle bombe non interesserebbe nessuno. Qua a Real Bodies la morte diventa entertainment.
(Paolo Vites)