Mimmo Lucano, sindaco di Riace attualmente condannato dalla Corte di Cassazione per il reato di falso nell’ambito della gestione dei migranti per la quale era stato processato con vari capi d’accusa in seguito ad alcune ispezioni del Ministero, ha firmato un provvedimento per nominarsi Responsabile dell’area tecnica ad elevata qualificazione del Comune. Una decisione, che come ha sottolineato il quotidiano Il Tempo, è arrivata poco prima che la prefettura possa intervenire per attuare la decadenza dal titolo, che interverrebbe nel caso di applicazione della legge Severino, che prevede l’automatica esclusione da qualsiasi carica pubblica per gli amministratori che sono stati reputati colpevoli di reati gravi anche se giudicati in via non definitiva.
Mentre i legali del politico affermano che tale norma potrebbe non essere applicabile in quanto il reato di falso non rientrerebbe in quelli che richiedono la sospensione, la prefettura ha inviato una comunicazione formale, nella quale dichiara incandidabile Lucano, che era stato eletto prima della decisione della Cassazione, ottenendo anche la carica di europarlamentare con il partito Alleanza Verdi e Sinistra.
Mimmo Lucano, la Prefettura chiede la decadenza da sindaco, lui si nomina responsabile tecnico del Comune
Dopo la notizia della condanna della Cassazione a Mimmo Lucano, che è stato assolto da tutti i reati contestati per la vicenda dei migranti a Riace, ma giudicato colpevole di falso, il politico ha comunque continuato a restare in carica come sindaco, nonostante il rischio di decadenza dall’incarico, dichiarando di voler fare appello al presidente Mattarella nel caso in cui si ipotizzi l’applicazione della legge Severino. Oltre a questo, per evitare le conseguenze di quanto anticipato dalla prefettura, ha firmato l’assegnazione di un incarico a sè stesso, come tecnico altamente qualificato del Comune.
Con questa mossa, si assegna anche un potere decisionale all’interno dell’amministrazione e della responsabilità di adottare atti di natura tecnica e gestionale. Il Viminale però insiste con il fatto che, la conclusione dei giudici deve portare al decadimento, e aveva inviato già a marzo scorso un comunicato ai membri del Consiglio comunale, nel quale si invitava a prendere atto che: “per effetto della intervenuta definitività della pronuncia, da cui deriva la conseguente incandidabilità, come precisato dal Ministero dell’Interno, interpellato questo Ufficio, Domenico Lucano decade dalla carica di sindaco”.