Mina Mazzini/ Icona gay? Barbara Alberti: “Semplicemente racconta la sua metamorfosi”

- Morgan K. Barraco

L'addio di Mina Mazzini alla vita pubblica a partire dal 1978 ha lasciato l'amaro in bocca in tutti i suoi ammiratori

mina Mina

Ancora Barbara Alberti a In Arte Mina: “Mina icona gay? La sua è una sfida continua all’identità. Lei non si traveste ma ci dà conto della sua metamorfosi. Oggi sono tutti sono ossessionati, vogliono ribadire la propria identità; secondo me più liberi siamo, più siamo fluidi, meglio è”. Suo figlio Massimiliano Pani racconta i possibili scenari cinematografici della madre: “Il vero cinema non lo ha voluto fare, in tanti la volevano e la vogliono ancora adesso. Lei è la donna più libera che io conosca”. “Anche Gaber ha deciso di fare altro, per scelta, con grande orgoglio e bravura. Un uomo davvero intelligente“, aggiunge. Tra gli altri ospiti della puntata Giuliano Sangiorgi e Manuel Agnelli, con alcuni aneddoti curiosi sul loro rapporto con Mina. Lo speciale ripropone alcune esibizioni di Mina, ma anche e soprattutto i contributi di artisti come Fiorello che sulla cantante ha le idee chiarissime: “Mina è…semplicemente Mina”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)

GIORGIA SU MINA: “LA SUA VOCE E’ MAGIA”

C’è anche Giorgia tra le commentatrici speciali di In Arte Mina, oltre a Barbara Alberti che commenta la canzone “scandalo”, L’Importante è finire: “Solo i maligni potevano dire una cosa del genere”, sentenzia la Alberti. Giorgia, invece, parte da lontano: “Il canto è un’espressione umana istintiva. E’ anche una chiave di conoscere sé stessi: si può capire se si è stanchi, se c’è ansia o se si sta provando paura. Mina? Quando senti quella voce ti viene un brivido, è un po’ come una magia“. A ‘In arte Mina’ ci sono anche Mauro Balletti e Gianni Ronco, che disegnano foto e video di Mina a partire dagli anni settanta. Massimiliano Pani, figlio di Mina, è entusiasta del lavoro fatto dalla coppia di disegnatori: “Non c’era photshop eppure..”. Le telecamere di Raitre sbirciano negli studi di Mauro Balletti per godersi disegni e scatti realizzati per Mina. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)

BARBARA ALBERTI: “MINA E’ UN’ESPLOSIONE”

“Il nome Mina è un’esplosione”, dice Barbara Alberti nello speciale dedicato alla famosa artista. “La storia e la voce più amata di tutti i tempi parte da Lugano”, racconta una voce fuori campo nello speciale Raitre. A pochi giorno dal suo ottantesimo compleanno, la tv pubblica dedica una puntata speciale alla cantautrice, ripercorrendo un po’ tutte le varie tappe della sua lunga carriera. Si comincia dall’agosto del 1978 quando Mina Mazzini decide di lasciare la televisione, evitando di apparire nuovamente in pubblico. Fiorello tra gli ospiti racconta il suo rapporto con la cantante: “Una volta suo figlio mi disse di cantare con Mina, io non volevo crederci. Dissi sì certamente. Ha detto no a Sinatra? Forse era una questione di aerei“, scherza Fiorello. Ricordi, aneddoti ed emozioni in compagnia di ospiti e grandi artisti. L’omaggio a Mina Mazzini si preannuncia ricco di contenuti e contributi… (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)

MINA E LUCIO BATTISTI

Tra le date più importanti della storia musicale di Mina c’è sicuramente il 23 aprile 1972. La cantante ospita Lucio Battisti nella sua trasmissione televisiva del sabato sera e ne nasce un medley cantato insieme: da «Insieme» a «Mi ritorni in mente», da «Eppur mi son scordato di te» a «Emozioni», passando per «Il tempo di morire» e «E penso a te». Un momento che ricorda bene Gianni Dall’Aglio, che quel giorno era nel gruppo di accompagnamento alla batteria. Ne parla a Globallist.it, dove ricorda “Non immaginavamo certo che a distanza di quarant’anni saremmo stati qui ancora a parlarne. Ricordo che sono stato convocato dalla segretaria della Numero Uno, la casa discografica di Lucio.- e aggiunge – Mina che ha mostrato una capacità formidabile, nonostante avessimo provato frettolosamente con lei poco prima dell’entrata in scena. Noi eravamo stati scelti da Battisti che ci ha presentato così: «Ho portato con me cinque amici da Milano»”. (Aggiornamento di Anna Montesano)

MINA MAZZINI E L’ADDIO ALLA VITA PUBBLICA

L’addio di Mina Mazzini alla vita pubblica ha lasciato l’amaro in bocca in tutti i suoi ammiratori. Ancora adesso che sono passati diversi decenni da quell’agosto del ’78 in cui ha scelto di non apparire più in pubblico e sparire soprattutto da quotidiani e settimanali. La diva della musica, dopo aver acceso su di sé i riflettori per 20 anni, ha preferito il buio, il silenzio, aumentando così la sua aura di icona. Oggi, lunedì 23 marzo 2020, Rai 3 trasmetterà il documentario speciale In arte Mina nella sua prima serata e con la conduzione di Pino Strabioli. Sarà proprio la sua uscita dalle scene a fare dal filo conduttore, per raccontare la vita e la carriera di un’artista dal grande talento. “Interverrà Mauro Belletti, il fotografo storico di Mina”, ha detto il presentatore a Sorrisi l’anno scorso, in occasione del debutto del documentario, “assieme ad alcuni artisti che hanno collaborato con lei, come Fiorello, Giorgia, Giuliano Sangiorgi e Mondo Marcio. E con Barbara Alberti parleremo di come questa straordinaria artista abbia anche influito sulle mode e i costumi”.

MINA MAZZINI, L’ADDIO ALLE SCENE NEL 1978

Mina infatti ha anticipato i tempi in diversi contesti, fra cui l’uso della minigonna e le relazioni con uomini sposati. Merito del legame con Corrado Pani, all’epoca già impegnato. Da Baby Gate a Mina: la nascita della popolarità della Tigre di Cremona inizia alla fine degli anni Cinquanta, quando chiude le porte al suo primo pseudonimo dopo aver pubblicato il disco Splish Splash. Da quel momento in poi, la Mazzini verrà ricordata e riconosciuta solo con l’alias Mina. Il suo ultimo concerto sarà invece quello della Bussola di Marina di Pietrasanta, in una Versilia accaldata del 23 agosto del ’78. Farà calare il sipario su di sé proprio nella stessa città in cui aveva iniziato la propria carriera alcuni decenni prima, scegliendo di lasciare alla sua voce, inconfondibile quanto brillante, il compito di rappresentarla agli occhi del pubblico.

UNA SCELTA SOFFERTA

Secondo Gino Castaldo, come scrive nel suo Il romanzo della canzone italiana, la decisione di Mina è stata presa in realtà alcuni anni prima, una scelta sofferta quando presa. Una strada tra l’altro già affrontata da diversi altri colleghi, come Lucio Battisti. Da sempre restio al rapporto con il pubblico e non solo per i concerti, così come i Beatles. La sparizione di Mina però in quegli anni ha sconvolto l’Italia. Lei, regina di Studio Uno e di tanti show sul piccolo schermo, sembrava aver instaurato con il pubblico un rapporto naturale quanto intenso. Solo con la sua decisione di ritirarsi si intuirà che in realtà quell’atteggiamento in apparenza così naturale, nascondeva per la cantante una grande sofferenza.





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