Tre persone sono finite in carcere a Roma con l’accusa di aver adescato in oratorio e poi abusato dei minori. La vicenda, riportata dal quotidiano Il Messaggero, ha molti aspetti inquietanti, a partire dall’età dei tre uomini, tutti romani tra i 65 e gli 85 anni, i quali promettevano soldi a dei bambini per poi abusarne sessualmente. Attualmente i tre arrestati sarebbero tutti ai domiciliari. I fatti emersi farebbero riferimento al periodo tra il 2012 ed il 2018. Tra le vittime, due ragazzini che attualmente avrebbero 16 e 22 anni ma che per anni sono state loro prede, adescati come gli altri all’oratorio di San Paolo, poi portati in casa e violentati. I tre orchi sono stati arrestati solo lo scorso lunedì, al culmine di una lunga indagine e sarebbero Maurizio Pizzi, 65 anni, Bruno Pantaleoni, il più anziano di 85 anni, e Domenico Ioculano, 67enne. Gli inquirenti sospettano che quanto vissuto dai due minori sia capitato anche ad altre vittime. Non è un caso se al centro delle indagini sarebbe finito anche il rapporto “anomalo” tra il 67enne e due minorenni rom con gravi problemi familiari ed economici.
MINORI ADESCATI E ABUSATI IN ORATORIO: VIOLENZE DURATE ANNI
A ipotizzare la possibilità che il medesimo trattamento riservato ai due minori adescati ed abusati in oratorio possa aver coinvolto anche altri bambini e ragazzini, è stato anche lo stesso gip che lunedì scorso ha firmato l’ordinanza di arresto. Il giudice ha scritto che “le modalità di condotta degli indagati, ripetuta nel tempo, commessa all’interno di un oratorio parrocchiale (da parte di Pizzi), approfittando della debolezza e fragilità di minori con alle spalle contesti familiari degradati”, facendo quindi ritenere “concreto e fondato” il rischio di reiterazione “anche nei confronti di ulteriori indifesi minori”. Gli abusi andati avanti per sei anni avrebbero spinto la vittima più grande persino a pensare al suicidio. I tre arrestati riuscivano ad attirare nella loro trappola i minori offrendo loro dei soldi, 10 o 20 euro, in cambio delle attenzioni ricevute. La vicenda era venuta alla luce un anno fa solo per via della denuncia del 65enne a carico del ragazzo più grande per una presunta estorsione: “Mi chiede sempre soldi, non mi lascia in pace”, aveva riferito. Il 22enne, prima arrestato e assolto, aveva dato il via ad una nuova indagine che ha portato a far emergere una lunga storia di violenze, con i primi approcci avvenuti in oratorio quando avevano appena 10 o 12 anni. Gli abusi si ripetevano poi anche in casa del più anziano.