L’epidemia di coronavirus è tutt’altro che finita, e le misure restrittive per contenerla rimarranno in vigore ancora per qualche mese. Ne è convinto il dottor Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, il Cts, che stamane ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Gr1, Rai Radiouno. Miozzo spiega appunto come le misure saranno necessarie “per qualche mese”, perché l’epidemia è “molto attiva”. Del resto la seconda ondata non è ancora scemata, e i casi in Italia si mantengono costanti per una media di circa 15mila al giorno, troppo alti tenendo conto che una quota ritenuta “sostenibile” è pari a circa 5.000 casi ogni 24 ore.
“In questi mesi – ha proseguito Miozzo, dicendosi preoccupato per la situazione politica del nostro paese – abbiamo usato una metafora militare: siamo in battaglia, ma in guerra il comandante in capo non accetterebbe mai di vedere uno dei suoi generali con posizioni differenti da quella che è la strategia decisa, sono molto preoccupato di fronte all’incertezza politica di questo momento”.
MIOZZO: “EPIDEMIA ANCORA MOLTO ATTIVA”
Quindi Miozzo ha ribadito: “I dati dimostrano un’epidemia ancora molto attiva in Italia, le misure sono necessarie e dobbiamo mantenerle ancora per qualche mese“. Recentemente lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 30 aprile, ma non è da escludere che si possa protrarre ulteriormente nel tempo, qualcuno ipotizza fino al 31 luglio, nel cuore della prossima estate: “Il Comitato Tecnico Scientifico fa le sue valutazioni – dice a riguardo il coordinatore del Cts – la politica ne fa altre, ad aprile potremmo assistere ad un’ulteriore proroga, sempre in base all’andamento della diffusione di Covid 19 nel nostro Paese“. Ricordiamo che a partire da domani, domenica 17 gennaio, tornerà la divisione dell’Italia a zone, con Lombardia, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano in fascia rossa, quindi 12 regioni in arancione e il resto in gialla. Una divisione che ha creato diverse polemiche in seno alla Regione Lombardia, convinta di essere stata penalizzata.