L'Associazione Next si impegna nella formazione di stranieri da inserire nel mondo del lavoro laddove mancano figure richieste dalle imprese
Nel mondo della logistica si parla spesso di mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con una cronica carenza di autisti e di addetti ai magazzini. Associazione Next, nata proprio dall’esperienza nel settore del colosso della logistica Number 1, si impegna a colmare questa lacuna, formando persone in cerca di occupazione e offrendo loro una concreta possibilità di inserimento lavorativo. Ne parliamo con Giuseppe Chiellino, volontario qualificato di Next, che vanta un’esperienza trentennale in ruoli apicali della logistica a livello internazionale e che oggi mette le sue competenze a servizio dei giovani che vogliono entrare in questo settore.
Quali sono le figure professionali più difficili da trovare nel mondo della logistica?
Il problema non riguarda solo la carenza di autisti, di cui si parla spesso, ma anche le posizioni operative di base, come gli addetti al magazzino e al carico-scarico delle merci. Si tratta di ruoli fondamentali, ma che i giovani italiani tendono a evitare. Qui entra in gioco Associazione Next, che può fare da ponte tra le aziende alla ricerca di personale e le persone arrivate in Italia in cerca di un’opportunità di lavoro. Grazie a percorsi di accompagnamento mirati, chi entra in Next acquisisce competenze molto richieste dal mercato, diventando una risorsa spendibile per le imprese.
Quale impatto hanno queste figure nelle aziende?
Chi arriva in azienda dopo aver seguito i percorsi proposti da Next non solo ha acquisito competenze tecniche, ma ha anche maturato un livello di autonomia che lo rende più adatto all’inserimento lavorativo. Indipendenza non significa solo avere un lavoro e un reddito, ma anche sapersi gestire a livello di alloggio, trasporto, lingua e cultura. L’incontro con Next offre quindi un percorso di integrazione completo, che va oltre la sola formazione lavorativa.
Dal punto di vista delle aziende, la collaborazione con Next ha anche un impatto sociale significativo. Ingaggiare persone accolte da Next significa contribuire a un progetto di inclusione lavorativa e sociale, creando un valore che va oltre la produttività. Le imprese, oggi più che mai, sono chiamate a essere protagoniste dell’integrazione e della responsabilità sociale: Next permette loro di farlo in modo concreto.
Da professionista della logistica, oggi impegnato nel volontariato, cosa significa per lei dedicarsi a questa attività?
Per me fare il volontario con Next significa restituire ciò che ho ricevuto in tanti anni di carriera. Dopo trent’anni di esperienza nel settore, sento il desiderio di trasferire a questi ragazzi le conoscenze di base per aiutarli ad avere successo nella loro integrazione lavorativa e sociale. Vedere i loro progressi e sapere di aver contribuito, anche solo in parte, al loro percorso è una soddisfazione enorme. Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma anche uno strumento di dignità e inclusione: e Next, con il suo impegno, lo dimostra ogni giorno.
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