La multinazionale biofarmaceutica Moderna ha effettuato uno studio su un vaccino realizzato dalla stessa, in grado di dare una risposta immunitaria combinata all’influenza stagionale e al covid. Come si legge sul sito dell’Associated Press, si tratta di un farmaco che utilizza gli anticorpi generati dall’Rna messaggero, di conseguenza parliamo della stessa rivoluzionaria tecnica che è stata utilizzata per i primi vaccini anti covid messi in produzione durante la pandemia.
Lo studio è stato pubblicato nella giornata di mercoledì scorso e stando a quanto affermato dai ricercatori il vaccino in questione avrebbe dato una risposta positiva contro il covid e contro la maggior parte dei ceppi influenzali per le persone over 50, una risposta che sarebbe inoltre migliore rispetti ai vaccini “singoli” in circolazione.
Come sempre avviene in queste situazioni, non sono mancate le controindicazioni, ma gli effetti collaterali maggiormente rilevati sono stati i classici dolori alla zona dell’iniezione, quindi mal di testa e un po’ di affaticamento. Lo studio ha visto una platea di 8.000 persone e potrebbe fare da preambolo ad un’approvazione dello stesso vaccino, per cui deciderà come sempre la Fda, l’agenzia che approva o meno i farmaci negli Stati Uniti.
VACCINO MRNA MODERNA, IL PRIMO CON QUESTA TECNOLOGIA
Questo nuovo farmaco, come sottolinea l’agenzia di stampa internazionale, è molto interessante in quanto è il primo contro l’influenza con la tecnologia della Rna, solitamente usata contro il covid (come detto sopra), ma anche contro il virus respiratorio sinciziale, noto come RSV. Nessuno fino ad oggi aveva mai utilizzato questa tecnica contro l’influenza ma Moderna si dice convinta che possa essere migliore rispetto ai vaccini tradizionali. Inoltre un vaccino combinato potrebbe permettere di migliorare i tassi di vaccinazione, visto che spesso e volentieri le persone sono “pigre” e non hanno voglia di sottoporsi per due volte ad una vaccinazione: così facendo basta una seduta.
Greg Poland, dottore della Mayo Clinic che si occupa di vaccini, storce un po’ il naso però di fronte a questo nuovo siero, spiegando che l’influenza è piuttosto stagionale, di solito colpisce in autunno e in inverno, invece il covid non ha una stagionalità, di conseguenza risulta essere complicato programmare la data della vaccinazione di modo che si ottenga una protezione efficace che duri a lungo per entrambi. Inoltre attende di capire quanto sia efficace contro il ricovero ospedaliero e non soltanto contro l’insorgere della malattia, due dubbi assolutamente leciti. Una richiesta che è stata effettuata anche dalla Food and Drug Administration, che intende conoscere tutti i risultati a fondo dello studio, a cominciare dalla capacità di ridurre la malattia.
VACCINO MRNA MODERNA, I PROSSIMI STEP
“In questo caso sono d’accordo con la FDA sul fatto che sia importante avere a disposizione dati sull’efficacia”, ha affermato Poland. Per il ministro della salute, Robert F. Kennedy, insediatosi dopo la nomina di presidente degli Stati Uniti di Donald Trump, i vaccini a mRNA non sono così sicuri come si dice, ma Stephen Hoge, presidente di Moderna, ha spiegato che i colloqui con la FDA tenutisi nelle ultime settimane sono stati produttivi e stanno continuando “come di consueto”.
Insomma, vedremo se questo nuovo vaccino di Moderna verrà approvato o meno, nel contempo le aziende continuano a lavorare, ricercare e sperimentare, come ad esempio la Novavax, che ha fatto sapere di essere pronta a condurre una sperimentazione clinica su un vaccino proteico contro il covid-19.
Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane, se non nei prossimi mesi o anni. Ad oggi, va ricordato, il covid non è più una minaccia come 5 anni fa, ma in ogni caso continua ad essere presente. Abbiamo imparato a conviverci e viene considerato come una banale influenza: spesso e volentieri le due malattie si “sovrappongono”, di conseguenza il paziente non sa se abbia preso il covid o l’influenza a meno che non si sottoponga ad un tampone.