Tutto sulla fine del sodalizio tra Mogol e Lucio Battisti: perché si lasciarono? Il paroliere smentisce l'ipotesi di una lite, ma rivela che...
Mogol e Lucio Battisti, ecco perché il paroliere e il cantante decisero di rompere
Mogol e Lucio Battisti hanno scritto pagine indelebili della storia della musica italiana, firmando capolavori senza tempo. In molti, ancora oggi, si chiedono perché all’apice del loro successo, il paroliere e il cantante decisero di sciogliere la loro collaborazione. Al di là dell’esigenza di Lucio Battisti di esplorare nuovi orizzonti musicali e sperimentare, ci fu una “questione di principio” a dividere i due artisti. Così almeno ha detto Mogol in diverse interviste rilasciate negli ultimi anni.
“Tra me e Lucio Battisti non finì per una questione di soldi, perché io al denaro dò poca importanza. Tuttavia, era giusto che ricevessi i diritti al 50% e gli chiesi di concedermi la sua stessa quota. Lucio non accettò e ci separammo, ma senza rancore”, ha confessato Mogol. Con il cantante, ad ogni modo, non ci furono mai liti e la partnership artistica fu felice e serena fino alla fine.

Mogol e Lucio Battisti, dai successi all’addio: “Le nostre canzoni venivano considerate fasciste ma…”
Tornando a parlare della collaborazione con Lucio Battisti, Mogol ricorda in una vecchia intervista rilasciata al Corriere della Sera che ai tempi la coppia dovette lottare anche contro i pregiudizi. Stando alle parole di Mogol, infatti, molti dei lori brani più leggeri erano considerati politicamente schierati. “I nostri brani erano considerati addirittura fascisti”, sottolinea il paroliere.
“A quei tempi l’impegno era essere di sinistra, fare testi sulla classe operaia, le contestazioni… io parlavo della sfera privata”, ricorda ancora Mogol. Che di Lucio Battisti non dimentica non solo il suo talento artistico naturale, ma anche la profonda preparazione e la voglia di misurarsi in sfide sempre nuove.
