Ucciso in Iran dopo gli attacchi israeliani il generale Mohammad Bagheri, chi era il comandante dell'esercito e capo delle Forze Armate di Teheran
Iran, ucciso da un attacco aereo israeliano il generale a capo dell’esercito Mohammad Bagheri, alto ufficiale delle Forze armate di Teheran che da anni guidava diverse unità del settore della sicurezza, compresa la polizia interna, con un ruolo di particolare rilievo anche nelle relazioni diplomatiche con paesi alleati. La notizia della morte del comandante è stata data questa mattina dai media iraniani, poi confermata anche dalla nomina di Habibollah Sayyari come nuovo capo di Stato maggiore ad interim e di altri sostituti degli ufficiali vittime dell’operazione militare dell’Idf iniziata la scorsa notte, che ha preso di mira oltre ai siti nucleari nei quali probabilmente si stavano sviluppando armi atomiche, anche basi missilistiche e leader militari.
Bagheri, che aveva una lunga carriera militare e da docente universitario nell’ambito della difesa, era stato scelto da Khamenei nel 2016 per coordinare le forze di controllo del territorio e contrastare le minacce esterne e nazionali, mettendo in atto una strategia congiunta che prevedeva il rafforzamento delle unità speciali e degli armamenti.
Chi era Mohammad Bagheri, il generale dell’esercito iraniano ucciso da un attacco aereo israeliano
Il generale Mohammad Bagheri, ucciso durante l’operazione israeliana “Rising Lion” era la guida dell’esercito iraniano e delle Forze armate di Teheran, nominato dall’Ayatollah Khamenei per coordinare le difese nazionali. Subentrato a Hassan Firouzabadi dopo aver ricoperto per molto tempo un ruolo di rilievo nell’intelligence, aveva cambiato la strategia militare per supportare su più livelli l’aumento della sicurezza e la prevenzione delle minacce, riorganizzando contemporaneamente le forze navali, quelle di terra e l’aviazione . Precedentemente aveva partecipato alla guerra Iran-Iraq negli anni 80 durante le rivolte curde, così come il fratello Hassan, anche lui ex militare.
La perdita di Bagheri, è considerata particolarmente importante, soprattutto perchè da diplomatico manteneva i contatti con i paesi considerati alleati, incontrando regolarmente i leader della difesa di Arabia Saudita, Russia, Cina, Iraq, Siria e Turchia e le sue decisioni erano fondamentali per la scelta delle strategie di risposta agli attacchi e dello sviluppo di armi missilistiche e nucleari oltre che nelle azioni di repressione interne. Proprio per questo motivo infatti, era stato inserito nelle personalità sottoposte a sanzioni sia dagli Usa che dal Canada.