Monica Michielotto è la moglie di Umberto Tozzi, il cantautore padre di tre figli Gianluca e Natasha e Nicola Armando nato dalla prima moglie Serafina Scialò. Dopo la fine del matrimonio con la prima moglie, il cantautore ha ritrovato la serenità e l’amore tra le bracci di Monica, la seconda moglie sposata nel 1995. La coppia si è incontrata per la prima volta in occasione di una sfilata come ha rivelato la moglie durante un’intervista: “ero lì per una sfilata e lui per un concerto. Per lui è stato un colpo di fulmine, io ci ho messo un pò. Inizialmente non volevo saperne, poi mi sono perdutamente innamorata di lui”. Un vero e proprio colpo di fulmine che ha portato la coppia a frequentarsi, innamorarsi e poi sposarsi. Non solo la moglie, ma anche musa per il cantautore come ha rivelato la stessa Monica: “riconosco la nostra storia, riconosco lui e me. So che le scrive per me e questo mi gratifica immensamente e mi commuove. Umberto chiede sempre il mio parere, si fida, sa che se una cosa non mi piace non riesco a mentire, che sia una canzone o un progetto… Grande responsabilità! E comunque lui è un grande e non teme giudizi anche se negativi, li ritiene costruttivi”.
Monica Michielotto e Serafina Scialò, le mogli di Umberto Tozzi
25 anni d’amore tra Monica Michielotto e Umberto Tozzi e due figli: Gianluca e Natasha che sono balzati agli oneri della cronaca rosa per le loro rispettive storie d’amore con Raffaella Fico e Stefano Ricucci. In realtà Umberto Tozzi ha anche un terzo figlio, il primogenito Nicola Armando nato dal primo matrimonio con Serafina Scialò. Un rapporto controverso quello tra il cantautore e la donna oramai scomparsa; una vicenda che è finita anche in pasta ai giornali con il figlio che ha preso le difese della madre. “Io mi sono preso il mio posto nel mondo chiamandomi Nicola, non Tozzi. Ho un secondo nome e dico: piacere, Nicola Armando. Aggiungo Tozzi se proprio devo. E, se mi chiedono “parente di?”, rispondo di no” ha dichiarato il primo figlio che, in merito alla vicenda del padre e la madre ha detto “avrei preferito che mio padre non parlasse ai giornali di questioni di famiglia. Ha detto cose false e mia madre non può più difendersi. Non cerco notorietà, altrimenti avrei parlato prima: da quando ho cinque anni ho memoria di cose che o ti fanno o finire male o crescere in fretta”. Una diatriba mediatica scoppiata per via di un presunto furto di 450 milioni di lire. Si trattava di due assegni che Tozzi ha raccontato così: “erano per i fornitori: uno era di 100 milioni, l’altro di 350 milioni di lire. Il giudice Mastrota, ricordo ancora il suo nome, era pronto a spedirla in galera con tre capi di imputazione io rinunciai all’azione penale: era la madre di mio figlio”. Differente la versione del figlio: “loro non erano sposati, lei era incinta, lui viaggiava tanto, perciò le diede due assegni in bianco per ogni evenienza. Quando mamma lo lasciò, cercava una casa in affitto, lui non si faceva trovare. Allora, esasperata, lei portò un assegno in banca, però poi non lo riscosse. L’altro assegno è stato una vita in casa. Lei non incassò mai niente”. Nonostante gli alti e i bassi col padre, oggi Nicola Armando non nasconde “mi piacerebbe darci del tempo vero, io e lui da soli”.