Mercoledì le terre alte hanno festeggiato la “Giornata internazionale della montagna”, organizzata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, un evento che si celebra il giorno 11 dicembre di ogni anno, istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a partire dal 2003, dopo avere dichiarato il 2002 “Anno Internazionale della montagna” – International Mountain Year (IMY).
Ogni anno, a livello internazionale, viene individuato dalla direzione della FAO-Mountain Partnership un tema oggetto della celebrazione. Per il 2024 il tema era “Mountain solutions for a sustainable future – innovation, adaptation, youth and beyond”, cioè soluzioni per la montagna per un futuro sostenibile: innovazione, adattamento, giovani e non solo. Il tema mette in evidenza il contributo delle nuove generazioni nel preservare gli ambienti montani e nel trovare soluzioni innovative per affrontare le sfide. Il Cai ricorda che le montagne coprono circa il 27% della superficie terrestre e ospitano il 15% della popolazione mondiale, ma sono estremamente vulnerabili agli effetti del riscaldamento globale e dello sfruttamento indiscriminato. Per le celebrazioni di quest’anno, il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie ha programmato, per sabato 14 e domenica 15 dicembre, un evento di due giornate volto a celebrare la ricorrenza, prendendo spunto per sessioni di discussione e approfondimento sui temi della montanità.
Mercoledì intanto l’arco alpino ha accolto un evento diffuso promosso dalla Convenzione delle Alpi: il Festival della lettura di montagna (“Reading Mountains Festival”), un evento coincidente con la Giornata, che ogni anno celebra la cultura alpina. La manifestazione, che quest’anno giunge alla sua decima edizione, combina letteratura, musica e tradizioni locali per valorizzare le Alpi come patrimonio naturale e culturale.
Il Festival mette in contatto persone che amano i libri e le montagne: gli amanti dei libri e gli autori, gli alpinisti e gli artisti di tutto l’arco alpino (e non solo) hanno trovato occasioni per discutere di temi simili e di valutare il significato, l’impatto e lo scopo della letteratura alpina. Alcune di queste discussioni sono state riprese nel film “People, Books and Mountains – The Quest for Alpine literature” (Persone, libri e montagne – La ricerca della letteratura alpina), prodotto a seguito delle prime edizioni del Festival.
Molti gli appuntamenti (ricordati da l’Altramontagna): in Valtellina, a Villa di Tirano, Gaetano Riviello e Iacopo Nappini hanno trattato la coesistenza tra lupi e pastori; a Bolzano, in Alto Adige, tre scrittori (Katia Tenti, Paolo Martini e Luca Saltini) hanno raccontato le terre alte con approcci narrativi e prospettive profondamente diverse; a Morbegno (Sondrio) letture sulla montagna da parte degli alunni della Sezione alpina e descrizione dei pannelli della Mostra “Terra Glacialis” del Servizio Glaciologico Lombardo; in Val Codera (valle secondaria della Valtellina) si svolgerà “Mito e realtà in Val Codera”, letture e racconti dal vivo di tradizioni, leggende e avvenimenti storici in una valle alpina marginale, isolata, senza accesso stradale, ma ancora viva e ricca di storie e leggende; a Cuneo, a partire dal libro dell’autrice Valentina Porcellana, una riflessione sulle minoranze linguistiche e sulla loro tutela da parte dell’Unione europea.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.