È giallo attorno alla morte di Francesco a Montoro, centro abitato tra Avellino e Salerno. Il ragazzo avrebbe compiuto 14 anni a luglio, ma si è suicidato. Ai genitori sabato scorso ha detto che sarebbe salito un attimo in camera, quindi sarebbe tornato subito. Erano le ore 21:30 circa, ma il 14enne dal piano superiore della villetta di Borgo di Montoro non ha fatto ritorno. La madre lo ha ritrovato, assistendo ad una scena terribile, quella del figlio con una cintura stretta al collo legata alla ringhiera delle scale. Il 14enne aveva deciso di impiccarsi. Il giallo riguarda le ragioni di questo drammatico gesto, il suicidio.
Come evidenziato dal Messaggero, il ragazzo era bravissimo a scuola e appariva sereno in vista dell’esame di terza media che si preparava a completare. Il dubbio è che abbia partecipato ad una challenge online, ipotesi che spiegherebbe un gesto che per la famiglia è inspiegabile. La mamma, dopo averlo trovato, lo ha liberato e allertato i soccorsi. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 con due ambulanze, una delle quali con rianimatore. Hanno fatto di tutto per rianimarlo, ma purtroppo non c’era nulla da fare per lui. Hanno impiegato quasi mezz’ora di manovre per provare a riattivare il cuore, che però non ha ripreso a battere.
SUICIDIO 14ENNE A MONTORO: CHOC E STUPORE
Maria e Fabio, i genitori del 14enne di Montoro, non sanno spiegarsi il suicidio. Aveva un ottimo profitto scolastico, era brillante e diligente, un bambino d’oro. Proprio col padre aveva realizzato un plastico per la prova di tecnologia. Era tra i migliori della cassa e per la tesina aveva preparato uno studio sulle energie alternative. La procura di Avellino, guidata da Domenico Airoma, ha aperto un’inchiesta, un fascicolo contro ignoti in cui si ipotizza il reato di istigazione al suicidio. Come riportato dal Messaggero, sono stati sequestrati il telefonino e il computer presenti nella stanza del 14enne. «Stiamo verificando quali social frequentasse, quali piattaforme seguisse, se ci sono elementi che facciano pensare a contatti dei quali fossero all’oscuro la famiglia e la scuola».
Con discrezione verranno sentiti, con l’aiuto di psicologi, anche i compagni di scuola, l’istituto comprensivo “Nicodemi” di Fisciano, nel Salernitano. In queste ore sono stati già sentiti, oltre ai genitori, anche gli insegnanti. «Uno choc enorme. Un fulmine a ciel sereno. Stava facendo gli esami. Aveva fatto tutti gli scritti. Era sereno, come detto dai suoi docenti. Lunedì avrebbe dovuto fare l’esame orale», ha dichiarato la preside Reggiani.