Morte di Andreea Rabciuc: il fidanzato Simone Gresti andrà a processo anche per istigazione al suicidio e maltrattamenti nell’ambito della vicenda relativa al decesso della 27enne, trovata impiccata in un casolare di Montecarotto (Ancona) nel 2024 a due anni dalla misteriosa scomparsa. In attesa della notifica del rinvio a giudizio, la difesa del 46enne ha chiesto l’unificazione del procedimento con quello che lo vede imputato per spaccio di stupefacenti.
Andreea Rabciuc era sparita dopo una serata trascorsa con lui e due amici il 12 arzo 2022, a detta dei tre allontanatasi volontariamente e svanita nel nulla. Simone Gresti si è presentato poche ore fa all’udienza del processo in corso con rito abbreviato sullo spaccio di droga e i suoi legali, gli avvocati Emanuele Giuliani e Gianni Marasca, hanno chiesto al giudice di unire i fascicoli per celebrare un solo giudizio: “Abbiamo fatto presente la nostra decisione di fare l’abbreviato anche sul fascicolo principale – hanno spiegato i difensori, riporta ANSA –, per questo abbiamo chiesto di riunire i due procedimenti“.
Morte di Andreea Rabciuc, il fidanzato Simone Gresti: “Soffro, non è colpa mia”
Simone Gresti, per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio per istigazione al suicidio e maltrattamenti nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Andreea Rabciuc, sua fidanzata, ha commentato la sua situazione a margine dell’udienza del processo in cui è imputato per spaccio e della richiesta di riunire il procedimento con il filone principale per la morte della 27enne. Si terrà un processo unico dal prossimo maggio, con la formula dell’abbreviato.
“Sto molto male – ha dichiarato ai microfoni di etvmarche.it –, ho difficoltà col lavoro, difficoltà sociali. Veramente sto soffrendo per una cosa che non si descrive. Ho la coscienza pulita e mi sento un po’ tartassato. Andreea è una persona a cui ho voluto un mondo di bene, però non è successo nulla per causa mia“.