Jorge Lorenzo 10
Gara perfetta la sua: non sbaglia una virgola, dalla strategia alla condotta in pista. Dopo lo scivolone in Spagna si prende una bella rivincita su tutti conducendo una gara maiuscola e balza in testa al mondiale. Stoner Rossi e Pedrosa sono avvertiti: a giocarsi il mondiale c’è anche lui.
Marco Melandri 10
Tanto quanto il primo, perché arrivare secondi con la Hayate Kawasaki non è da tutti. Certo, le condizioni della pista e la tattica azzeccata hanno fatto la loro parte, ma Marco ha dimostrato di esserci e di saperci fare ancora con una moto sotto il sedere.
Dani Pedrosa, 9
Soffre la pista né bagnata né asciutta, ma quando tutto si aggiusta sfodera una classe da vero campione. La sua rimonta per andare a prendere Dovizioso e passarlo all’ultimo giro accaparrandosi l’ultimo posto a disposizione sul podio è da incorniciare. Ribadisce che in casa Honda, per ora, è lui la prima guida.
Valentino Rossi 4
Tre cambi moto, una caduta, l’unica tra i piloti della MotoGP e anche una penalizzazione per non aver rispettato il limite di velocità nella corsia box. Risultato? Un disastro. Ultimo a due giri e zero punti in classifica. Una gara che da Rossi, anche in condizioni che non predilige, non ti aspetti, ma che ci può stare. Meglio archiviare in fretta la brutta parentesi in terra di Francia e concentrarsi per il Mugello.
Andrea Dovizioso 7
La bagarre dei primi giri lo vede protagonista. Poi, dopo aver cambiato moto e gomme, cede prima a Melandri e poi a Pedrosa e, soprattutto con il secondo, la cosa non deve avergli fatto proprio piacere.
Casey Stoner 7
Altra pista che non gradisce e ancora una volta limita i danni. Soffre molto ad inizio gara, ma quando la pista torna normale, anche la sua prestazione ritorna ai soliti livelli. Riesce così a riprendersi una quinta posizione che Vermulen gli aveva soffiato, ristabilendo, almeno in parte, le gerarchie.
Colin Edwards 6,5
Il texano è sempre andato forte a Le Mans, tanto da conquistare un podio lo scorso anno. La pista umida e il caos che ne deriva non lo aiutano e non gli riesce di ripetere l’impresa. Nel finale, però, si riscatta in parte, infilando prima Toseland e poi Capirossi.
Loris Capirossi 5,5
Sempre lì a faticare per raggranellare punticini. Qualche spunto in prova e poi le solite gare: meglio di lui fa il suo compagno Vermulen (6). La classifica dice che per entrambi, in sella alla Suzuki, c’è ancora molto da lavorare per stare la davanti con i primi.
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Nicky Hayden 5
Un po’ meglio di Jerez, ma pur sempre in fondo al gruppo o quasi. Le modifiche alla moto e i nuovi arrivi nel suo team non gli hanno giovato un granché. Però finisce davanti a Valentino!.
Toni Elias, Alex De Angelis 5
Rispettivamente 10° e 11°, davanti alla Ducati di Hayden ma non nelle posizioni che vorrebbe il buon Fausto. Centrare la top ten con sedici moto in pista non è qualcosa di cui andare orgogliosi. Soprattutto se si ha a disposizione una Honda praticamente ufficiale.