Voler bruciare le tappe a tutti i costi per diventare il numero uno, in qualsiasi campo e qualsiasi sia il tuo valore, quasi mai è una buona idea. Se poi c’è un numero uno da scalzare e questo numero uno si chiama Valentino Rossi, adottare una strategia con alla base una buona dose di prudenza sarebbe una soluzione auspicabile, nonché una scelta intelligente. Ora dovrebbe saperlo bene Jorge Lorenzo che, dopo la gara di Brno, si ritrova con le ossa un pochino rotte…e, soprattutto, ridimensionato un attimino in quelle che erano le sue pretese e i suoi propositi. A cominciare da quella di essere trattato dalla Yamaha, soprattutto a livello economico, al pari di Valentino, perché, secondo il pilota spagnolo, così stanno le cose: lui non ha assolutamente nulla da invidiare a Rossi e il suo valore è tale e quale quello del pluricampione del mondo! Se alla Yamaha dicono di no, ci sono altre squadre pronte a mettere sul piatto offerte adeguate, a cominciare dalla Honda.
Poi sono arrivati gli schiaffoni di Barcellona e del Sachsenring, ma lui niente, come se nulla fosse. E se lo stop di Donington ci poteva stare visto la pista infida e visto che lo stesso Valentino è finito per terra pur riuscendo, con un pizzico di fortuna, a rialzarsi e a concludere la gara, a Brno Lorenzo ha peccato, e grossolanamente, di presunzione. E’ andato a sfidare il campione sul terreno dove Valentino ha dimostrato, a più riprese, di essere ancora inattaccabile: quello del confronto diretto, della battaglia corpo a corpo, dove la componente che fa la differenza è la determinazione e la forza mentale.
Pur avendo dimostrato per tutto il week end di avere a disposizione una moto meglio preparata di quella di Valentino (e di questo dobbiamo dare atto a Lorenzo di aver imparato bene), in gara il pilota maiorchino si è intestardito a voler vincere il duello con Rossi di forza, schiantandolo. Mai tale scelta fu più disgraziata! Dopo aver colmato il divario che lo separava dal compagno di squadra, Lorenzo, pur mancando ancora parecchi giri alla fine, è andato subito all’attacco, superando Valentino e tentando la fuga. La cosa non gli è riuscita ma il pilota spagnolo non ha mollato il colpo e il giro successivo, di fronte alla replica di Rossi, non ha mollato né gas né freni, cadendo rovinosamente e finendo mestamente la sua gara nella sabbia: poteva farsi superare e aspettare il momento propizio per ritentare il colpaccio, magari studiando per bene l’avversario per capire il momento opportuno e il punto dove farlo. Un po’ come faceva Valentino al tempo dei duelli con Gibernau e Biaggi. Niente da fare.
Così, molto probabilmente, Lorenzo ha detto definitivamente addio ai suoi sogni mondiali e, ed è quel che più conta, ha dimostrato lui stesso al mondo intero che si era sbagliato, che il più forte non è lui ma è ancora Valentino Rossi. Il talento, comunque, c’è: ora si spera che la lezione, anche se dura da digerire, gli sia servita per affrontare il finale di stagione con una considerazione più giusta dei propri mezzi. Ma questo lo capiremo solo ad Indianapolis. Per ora godiamoci questo Rossi super.
(Maurizio Saporiti)