Un grande passo in avanti in otto comuni italiani, che hanno accolto un’iniziativa del Partito Gay Lgbt+ contro le azioni discriminatorie verso persone gay, lesbiche, bisessuali e trans. Il primo comune ad applicare tale delibera è il più piccolo d’Italia, Morterone, in provincia di Lecco, paese con soli 31 abitanti. Si tratta inoltre del primo con in maggioranza il Partito Gay Lgbt+, che ha approvato una delibera che prevede una sanzione amministrativa di 500 euro per chi si rende protagonista di azioni o dichiarazioni discriminatorie verso le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans nel proprio territorio o su pagine web collegate allo stesso comune.
Dario Pesenti, sindaco di Morterone, è di centrodestra ma non ha esitato un istante nell’appoggiare l’iniziativa. A ringraziarlo, all’Agi, è stato proprio Andrea Grassi, assessore del Partito Gay Lgbt+: “Dove non arriva lo Stato, col Parlamento che ha bocciato la legge Zan, arriviamo noi. Sono molto contento anche perché la delibera è stata sostenuta dal sindaco Dario Pesenti e dal vice Marco Formenti che dimostrano come il sostegno alle discriminazione di questo tipo arrivi anche dal centrodestra. Loro ci hanno messo la faccia in prima persona”.
La delibera proposta anche ad altri comuni
La sanzione riguarderà “Non solo chi si trova nel territorio comunale ma anche chi fa dichiarazioni omotransfobiche sulle pagine web collegate al paese”, ha spiegato Andrea Grassi. Proprio l’avvocato Pesenti, ora sindaco di Morterone, aveva battuto 12 voti a 9 il l’imprenditore e assessore del Partito Gay Lgbt+ alle elezioni dell’ottobre scorso ma è entrato ugualmente nella giunta comunale del paesino in provincia di Lecco. Dopo il successo della misura nel proprio comune, Grassi ha scelto di proseguire e di proporre che la stessa delibera fosse adottata anche da altri comuni in Italia.
La delibera scritta da Andrea Grassi e dal Partito Gay Lgbt+ è stata inviata a tutti i Comuni italiani, ma solamente in altri sette è stata approvata. Si tratta di Cancellara (Potenza), Madonna del Sasso (Verbano Cusio Ossola), Ferla (Siracusa), Castiglione Cosentino (Cosenza); San Nicolò d’Arciano (Oristano), Castelnuovo Cilento (Salerno), Oriolo (Cosenza). Come ha spiegato Grassi all’Agi, “Il sindaco di Bari De Caro e la giunta di Ravenna ci hanno risposto di non averla approvata perché non è applicabile ma noi siamo disponibili a fornire un parere legale per dimostrare che invece lo è”. Nei prossimi giorni, Grassi ha in programma di incontrare anche il sindaco di Lecco e il presidente della Provincia per proporre loro l’approvazione della delibera che ha intenzione di colmare il vuoto lasciato dalla mancata approvazione del Ddl Zan.