MARY TRAVERS/ Addio Mary, continua a cantare per noi
Mary Travers se n’è andata. Una protagonista della scena musicale degli anni Sessanta ci ha lasciati. Il ricordo di RIRO MANISCALCO della splendida voce di Mary, una vita e una carriera al fianco di Peter Yarrow e Paul Stookey

Mary Travers se n’è andata. Un altro protagonista della scena musicale degli anni Sessanta ci ha lasciati.
Ero piccolo quando Peter Yarrow, Paul Stookey e la nostra Mary, dai lunghi capelli, calcarono per la prima volta il palcoscenico del folk. La verità è che, bravi come pure erano singolarmente, non sarebbero mai arrivati lontani da soli: le loro voci si fondevano in modo splendido, e la voce di Mary era quasi… la voce di un uomo!
Non stiamo parlando di “soprano” o “contralto” qui, stiamo parlando della “voce di Mary”, molto profonda, densa, caratterizzata. Questo solo per dire che pensare a Mary, ricordarla senza avere in mente il trio è impossibile.
Mary era la “Mary di Peter, Paul e Mary.” Nata il 9 novembre del 1936 a Louisville, KY ( lo stesso posto di Cassius Clay – Mohamed Ali), era cresciuta “mangiando e bevendo” musica folk. «La musica era dappertutto» diceva quando raccontava storie della sua infanzia.
Quella musica è rimasta con lei per sempre, lei è diventata quella musica e quella musica è diventata lei. E sapete cosa succede quando il vostro rapporto con la musica è così? Non avete più bisogno di diventare un “musicista professionista”, perché in un certo senso ciò non aggiungerebbe niente a quello che già siete. Infatti, Mary non pensava di diventare una professionista fintanto che non le fu chiesto. Peter, Peter Yarrow glielo chiese. Provarono a cantare insieme e funzionò bene e alla fine il loro manager – Albert Grossman, uno che poi si prese anche un certo Bob Dylan – trasformò il duo in trio aggiungendovi Noel “Paul” Stookey.
I tre hanno rivisitato tutto quanto poteva essere rivisitato, talvolta in modo anche sfacciato. In qualche modo sono riusciti a tenere a bada la profonda timidezza di Mary, la sua paura del palcoscenico. Il resto è storia e l’America la conosce bene. In una certa misura, anche il resto del mondo ha conosciuto Peter, Paul e Mary, ma non quanto altre icone americane.
Armonie, coscienza sociale, impegno politico, ma anche intelligenza e spirito. Abbastanza commerciale e sicuro da poter piacere quasi a tutti. È così che ha sempre lavorato l’industria musicale.
Tutto questo si poteva trovare nella loro musica, nei loro spettacoli, ma, sopra e al di là di ogni altra cosa, nella presenza di Mary sul palco, nel suo atteggiamento, nei suoi movimenti, nella sua voce e perfino nei suoi lunghi, biondi capelli.
Addio Mary, continua a cantare per noi.
(Riro Maniscalco)
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