Al Bano e Anna Tantangelo ce l’hanno fatta. Il ripescaggio premia i due artisti nella terza serata del festival di Sanremo. Una serata speciale “fuori concorso”, dedicata al 150esimo dell’Unità d’Italia.
Una serata che sulla carta doveva offrire tante emozioni, ma che in realtà ne ha offerte poche. I Big, compresi quelli già eliminati come Anna Oxa o Anna Tatangelo, avevano l’incarico di riproporre un brano storico della musica italiana, sia che avesse contenuti più o meno patriottici, sia che comunque fosse profondamente dentro la memoria collettiva popolare.
E così siamo passati da Addio mia bella addio a Mamma, da ‘O surdato ‘nnamurato a L’italiano di Toto Cotugno (che ha fatto anche una comparsata sul palco insieme all’interprete del brano, Tricarico. Dicevamo che le vere emozioni sono mancate, nonostante il sincero impegno dei cantanti, perché forse l’emozione era la cosa che mancava a loro per primi, quella capacità di smuovere il proprio cuore cercando di andare al cuore dell’ascoltatore. Molta professionalità (ma anche qualche stonatura), arrangiamenti il più delle volte molto ben fatti, ma pochi brividi. Vincerà meritatamente Al Bano il premio speciale della serata del 150esimo dell’Unità d’Italia.
Davide Van De Sfroos. L’uomo del lago di Como, atteso con molti sospetti qua a Sanremo per la sua scelta di cantare in stretto dialetto lombardo. Stasera Davide invece ha saltato il fosso, cantando completamente in italiano. Ha scelto un brano dai forti contenuti sociali e politici, Viva l’Italia di Francesco De Gregori, una dichiarazione di intenti e di appartenenza. La sua interpretazione però è apparsa un po’ troppo legata, solo a tratti calda e sicura. Certo non è facile entrare nel repertorio altrui così a freddo. Arrangiamento fedele all’originale, con una bella parte di chitarra slide. Voto: 6,5
Anna Tatangelo: L’aria un po’ scocciata per la eliminazione subita, la Tatangelo ha scelto un super classico della canzone popolare italiana, Mamma, quel brano che ha fatto sempre sorridere gli stranieri per il nostro appunto mammismo. L’arrangiamento scelto è molto raffinato, molto curato ed elegante, ma Tatangelo non sembra mai bucare la canzone, limitandosi al compitino. Voto: 6
Anna Oxa: Un’altra eliminata al primo turno. Anche per lei un super classico della tradizione, ‘O sole mio. Una impresa non facile confrontarsi con i mille interpreti che in tutto il mondo l’hanno ripresa. Lei sceglie un arrangiamento rock, nel suo stile, ma che non centra nulla con il brano e il suo stile vocale ancor meno. Voto: 5
Patty Pravo. In elegante abito anni 40, e con uno sfavillante arrangiamento della stessa epoca storica, tra swing e lounge music, purtroppo Patty ha seri problemi vocali, La voce impastata, le parole pronunciate malamente, quasi un disastro. Il brano? Mille lire al mese. Voto: 4
Nathalie. Ed ecco una giovane ma brava interprete. Ha già stupito nelle precedenti serate la vincitrice dell’ultimo X Factor. Questa sera trascende se stessa. Esegue Il mio canto libero, leggendario pezzo di Lucio Battisti, con l’autore del testo seduto in prima fila, Mogol. E Nathalie incanta anche questa sera, splendida performance con arrangiamenti stile Mogwai. Bravissima. Voto: 8
Giusy Ferreri. Scelta ardua anche per Giusy, la bellissima Il cielo in una stanza di Gino Paoli. Ma è brutto l’arrangiamento vagamente rock, la sua tentazione di fare l’Amy Winehouse italiana prende il sopravvento e il risultato è deludente. Voto: 5
Luca Madonia. Il cantante siciliano in coppia con Franco Battiato che questa sera dirige l’orchestra, fa una scelta molto raffinata, un brano vincitore di un Sanremo del 1966, ma dimenticato dai più. E’ La notte dell’addio, portato al successo da Franco Tozzi. Elegantissimo arrangiamento orchestrale che ricalca quello dell’epoca, discreta prova vocale per un cantante non troppo dotato, ma tutto confezionato con cura e cuore. Voto: 6,5
Max Pezzali. Il simpatico ex cantante degli 883 sceglie un brano consono a lui, la divertente Mamma mia dammi cento lire. A sorpresa con lui a duettare l’altrettanto simpatica Arisa. Arrangiamento pimpante, un po’ rhythm and blues e prova trascinante. Lei canta davvero bene, lui… è Max Pezzali, un pozzo di simpatia. Voto complessivo: 6,5
Luca Barbarossa. Pezzo pieno di memoria storica, Addio mia bella addio, vera canzone popolare italiana. La esegue Luca Barbarossa in coppia con Raquel del Rosario. Lui ci mette passione e impegno, lei ben poco. Voto complessivo: 6
Roberto Vecchioni. Ci tiene a precisare subito, a un confuso Gianni Morandi, di avere genitori napoletani, il professore. Ecco perché ‘O sudato ‘nnamurato gli viene bene: grinta, passione, anima e tanto affetto. Voto: 7
Modà con Emma. C’è chi ama quest’accoppiata, c’è chi non la sopporta. Scelgono Here’s to You, la bellissima canzone musicata da Ennio Morricone e con un testo dell’americana Joan Baez. Prova forte, dunque. Peccato che Emma Marorne non sia una gran interprete. Il risultato delude alquanto. Voto: 5
Al Bano. Una gran voce che si fa sostenere da due cantanti lirici. D’altro canto l’inno italiano alternativo richiede dispiegamento di forze: si canta Va, pensiero, di Verdi. E il risultato è ottenuto. Esecuzione pomposa ma piena di rispetto e partecipazione. Ottiene il maggior numero di voti e vince il premio speciale della serata. Voto: 7
La Crus. La scrisse Vittorio De Sica, l’hanno rifatta in moltissimi, è una canzone oggi dimenticata ma ricca di storia. Parlami d’amore Mariù è eseguita con sufficiente capacità, bello l’arrangiamento molto curato e rispettoso. Voto: 6,5
Tricarico. In questo festival è il più patriottico di tutti, dalle bandiere tricolori come sfondo della sua canzone in gara, a L’italiano di Toto Cotugno che appare a sorpresa al suo fianco a metà canzone. Ma Tricarico ha seri problemi vocali, cioè proprio la voce non ce l’ha. Voto: 4,5
Micaela. Preceduta dalle polemiche per un presunto plagio (la canzone in gara sarebbe copiata musica, testo e anche il titolo da una di qualche anno fa). Fuoco e cenere è il pezzo, lei ha soli 17 anni e ci si chiede perché tanta fretta di mandare allo sbaraglio dei giovani che si devono ancora formare vocalmente. Micaela è comunque brava per la sua età e la canzone non è male. Passa il turno. Voto: 6,5
Roberto Amadè. Stupisce, con una vocalità particolarissima, a tratti che ricorda cantanti come Michael Bolton. La canzone è Come pioggia: bella voce, forte capacità emozionale, bella canzone, meglio di tanti Big visti finora. Passa il turno. Voto: 7
BTwins. Gemellini giovanissimi, sorta di Jonas Brothers di casa nostra, dal look allo stile musicale, deludono profondamente. Troppo giovani, troppo costruiti ad arte. Il pezzo è Mi rubi l’amore e merita solo un 5. Eliminati.
Marco Menichini, Tra tegole e cielo è il pezzo. Anche lui troppo giovane, la voce non è ancora maturata, la canzone è banale e scontata. Pop soffice. Voto: 5,5. Eliminati.