L’EVENTO/ La “rinascita” della Musica d’oggi e un suo necessario sostentamento
Presso la Sala Piccola del Teatro Dal Verme il prossimo 24 novembre un evento all’interno della stagione REBUS per affrontare il tema della musica contemporanea. di MARIO MARIOTTI

Il prossimo 24 novembre alle ore 20.30 si terrà presso la bella e confortevole Sala Piccola del Teatro Dal Verme (Via San Giovanni sul Muro 2, Milano) all’interno della Stagione REBUS un concerto con eccezionali interpreti organizzato dalla storica associazione Società Italiana di Musica Contemporanea. L’evento, di cui vi riporterò interpreti e programma di sala, sarà il primo di una serie di manifestazioni che tale associazione terrà in Italia per meglio far conoscere i propri intenti, creare una “rete” fra i differenti operatori della musica d’oggi (che in Italia sono ormai da troppo tempo frammentati e divisi) e, non ultimo, sensibilizzare ascoltatori e mondo delle imprese verso un concreto sostegno economico del fare musica e della creazione di cultura.
Ma chi è questa SIMC e per quale motivo si è posta l’obiettivo di rinnovare il concetto di Musica Contemporanea?
La risposta alla prima parte di questo primo quesito è di facile soluzione: la Società Italiana di Musica Contemporanea, nata per iniziativa di celebri e illustri compositori agli inizi del secolo scorso, si è posta il fine di promuovere la musica contemporanea in ogni suo aspetto culturale perseguendone in ogni sede opportuna un’adeguata considerazione e valorizzazione. Analizzando la seconda parte della domanda diventa necessario delineare un dato di fatto, e molto probabilmente voi che leggete avrete già chiaro in mente quanto sto per scrivere: la musica contemporanea negli ultimi cinquant’anni ha creato un distacco tale con il proprio pubblico che ormai, spesso, il solo nominarla in una sala da concerto equivale a “spaventare” i possibili fruitori di un qualche evento d’ascolto si stia, lì, per realizzare. Insomma, spesso, scrivere su un cartellone: concerto di musica contemporanea (o nuova musica come si diceva un tempo) equivale, il più delle volte, a vedere delle sale quasi vuote, in cui l’auditorio è composto dagli stessi compositori che hanno scritto i brani in programma. È dunque lo scopo, ormai rivelatosi necessario per la sopravvivenza della musica contemporanea stessa, della SIMC quello di ricreare, ritrovare, un dialogo con il pubblico, con gli ascoltatori, con il mondo dell’educazione e non ultimo con il mondo delle imprese. Grazie alle parole del presidente SIMC prof. Davide Anzaghi possiamo meglio comprendere come si possa (ri)trovare questo dialogo: “La comunicazione non appartiene e non deve appartenere alle competenze di un compositore. Non vi appartiene per le seguenti ragioni indicate sia da Igor Stravinskij che da Massimo Mila. Poiché alla comunicazione è immanente all’agire umano se se ne forza la presenza si scade nella mercificazione più commerciale e banale. Se ci si illude di negarla si replicano le musiche ‘negative’ delle neoavanguardie musicali che ci hanno donato l’attuale distacco del pubblico. La comunicazione è pertanto presente in ogni musica: negativa o meno che sia.
Ciò che il compositore deve attuare è una semplificazione dei procedimenti compositivi e un ripensamento delle tecniche impiegate: troppo sofisticate per essere decrittate”. Per la rinascita della musica contemporanea è poi essenziale, oltre ai doverosi ripensamenti dei compositori richiamati da Anzaghi, creare una rete fra le diverse associazioni e fra i diversi soggetti operanti nel mondo della musica contemporanea (e verrebbe da scrivere del mondo della cultura in generale) , come ormai molte imprese manifatturiere hanno da anni compreso. Rete intesa come accordi basati sulla collaborazione, lo scambio e l’aggregazione tra i diversi soggetti, un modello di “business” alternativo rispetto a quello individualistico e frammentato del tessuto economico e culturale italiano.
Lo scopo principale di tali reti sarà quello di raggiungere degli obiettivi comuni poiché, viste le grosse difficoltà presentate a livello economico dal nostro Paese, la collaborazione diviene sempre più di primaria importanza. Altrettanto importante sarà creare collegamenti fra il mondo culturale e le aziende, utilizzando temi musicali congrui alle loro attività o impegnandosi a comporre nella direzione del Poema Sinfonico – in versione cameristica – dove si allude musicalmente alla specificità dell’attività aziendale. Non ultimo si può ipotizzare l’opportunità di titolare le composizioni in modo da rendere vincolante la musica alla filosofia dell’azienda e l’entrare nell’azienda stessa con proposte musicali congrue.
Come più sopra scritto, questo concerto avrà anche l’obiettivo di fungere da momento di “fund raising” per sostenere economicamente le future attività culturali organizzare dalla Società Italiana di Musica Contemporanea. Associazione che reinvestirà tali somme per lo sviluppo delle proprie finalità sociali.
Per giungere agli importanti dettagli del concerto del 24 novembre vi riporto i nomi degli interpreti e il programma di sala.
Una prima parte del concerto prevede un Recital per Flauto e Pianoforte dal titolo “Dialoghi nel tempo” che vedrà sul palco la giovane musicista Antonella Bini impegnata all’ottavino, al flauto in do, al flauto in sol e al flauto basso
Insieme al pianista Gabriele Rota (compositore e docente al Conservatorio di Milano)
I brani proposti saranno:
B. Bartok: Suite Paysanne Hongroise
R. Pinelli: 12 (scritto per i 100 anni della Sagra della Primavera)
A. Gentile: Perflautepianoforte
G. Donizetti: Sonata in Do Maggiore
Successivamente, nella seconda parte del concerto, sul palco salirà lo strepitoso Duo Maclè formato dalle splendide pianiste Sabrina Dente e Annamaria Garibaldi. Nel loro Recital per Pianoforte a Quattro Mani si potranno ascoltare:
A. Schoenberg: Sechs Stucke fur Klavier zu vier Handen op.19
D. Corsi: Im monat mai (Ispirato al 1° numero nell’opera Dichterliebe di R. Schumann)
P. Rosato: Ritual Internal Moods (per pf a 4 mani e grappoli di legno e vetro resina)
R. Bellafronte: Quattro Danze
N. Rubinstein Tarantella op. 14
Quindi, non mi resta che aspettarvi il 24 novembre al Teatro Dal Verme di Milano e augurarvi un buon ascolto.
Vi lascio con le parole scritte dal compianto compositore Roman Vlad in una lettera diretta alla dirigenza della SIMC:
“La SIMC era indispensabile nella prima metà del secolo scorso. Poi arrivò un momento in cui sembrava superflua. Oggi, invece, è di nuovo necessaria. Anzi, più indispensabile che mai. Per salvare il salvabile dal naufragio nell’eccesso di spazzatura ‘musicale’ in cui la mercificazione apparentemente inarrestabile, minaccia di far annegare la musica.
Auguri!
Roman Vlad”
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