Tra le Nuove Proposte che prenderanno parte a Sanremo 2014 c’è anche il rapper salernitano Rocco Hunt, in gara con la canzone “Nu journo buono”. Hunt è estremamente conosciuto sul web grazie a un album indipendente, “Spiraglio di periferia”, che ha fatto molto parlare, sino a trasformarsi in un oggetto di culto per una nicchia di appassionati. Nato nel 1994, con il nome di Rocco Pagliarulo, ha iniziato giovanissimo a coltivare il suo grande talento e a scrivere le prime rime, a soli undici anni. Quattro anni dopo ha pubblicato il suo primo EP, “A music’ è speranz”, per poi iniziare a farsi notare in numerose battaglie di freestyle e jam a livello locale. Nel 2011, come detto, ha pubblicato “Spiraglio di periferia”, un album che ha goduto anche di molte collaborazioni di spicco, tra le quali quelle con Nto e Clementino, oltre che con altre realtà della scena underground nazionale. L’album ha sollevato grande entusiasmo e calamitato ottime critiche, mentre “O mar’ e o sole”, in video, raggiungeva oltre cinque milioni di visualizzazioni su YouTube. Da questo momento, la sua fama ha rapidamente varcato i confini regionali, tanto che nel 2013 è arrivata la firma con la major Sony BMG a consacrarne il talento.
Subito dopo è arrivato il suo terzo lavoro in studio, “Poeta urbano”, un album molto solido che si distingue per un approccio da boom rap, senza il massiccio ricorso all’elettronica che sembra caratterizzare invece molti dei suoi colleghi. Lo stesso Rocco Hunt ha precisato che questa scelta artistica è dovuta soprattutto al fatto di essere cresciuto con le sonorità old school e di averle volute riproporre nel suo nuovo lavoro in quanto non riuscirebbe a fare altrimenti. Lavoro che si distingue anche per i testi che cercano di far riflettere chi ascolta e di sfruttare il mezzo per denunciare situazioni di degrado e problemi di una generazione che si trova in grande difficoltà di fronte a una modernità che non offre grandi certezze. Messaggi che proprio il rapper dichiara essere dovuti alle letture e alla voglia di interessarsi a sua volta di quanto gli accade intorno.
Dalle interviste rilasciate nel corso della promozione del suo lavoro emerge il ritratto di un ragazzo molto più maturo della sua età; un ragazzo che confessa di godersi il momento come farebbe chiunque avesse la sua età, cercando di divertirsi, senza tirarsela troppo e senza pensare troppo a quello che gli sta accadendo intorno, tenendo sempre bene a mente di essere nato e cresciuto in una famiglia che ha sempre fatto sacrifici per tirare avanti.
È stato proprio lui, in una intervista a Panorama, a ricordare di non avere mai fatto una vacanza, di aver lavorato per due anni in una pescheria e di avere avuto come macchina al massimo una vecchia Fiat Punto. Una condizione sociale, che si riflette di conseguenza nei testi, densi di significato. Nella stessa intervista, Rocco ha ricordato di sentirsi estremamente responsabilizzato verso coloro che lo hanno seguito sin qui, proprio per i messaggi che vuole trasmettere. Tra coloro che il rapper campano cita come suoi punti di riferimento, vanno ricordati co’Sang, cui ammette di essersi a volte ispirato.