L’altro Concerto del primo maggio 2014 sarà a Taranto e sarà concentrato sul tema del riscatto sociale. L’evento di Taranto, alternativo alla tradizionale manifestazione di Roma (in Piazza San Giovanni) incarna la lotta ai diritti negati, a partire da quelli dei cittadini tarantini, calpestati nella loro salute dall’Ilva, responsabile dell’inquinamento che prova tumori e morte in città, falcidiando la popolazione. “Sì ai diritti, no ai ricatti” è lo slogan di questa seconda edizione, che ha come filo conduttore la contrapposizione tra diritto alla salute e diritto al lavoro. Promotori dell’evento i “Cittadini e Lavoratori liberi e pensanti” che parleranno delle potenzialità del territorio e delle prospettive di sviluppo non inquinanti. Queste le parole di Aldo Ranieri, operaio dell’acciaieria e portavoce del comitato: “Chiunque creda di venire al convegno del primo maggio per fare s?late ha sbagliato indirizzo”.
Dopo il successo dell’anno scorso, a Taranto torna il concerto del primo maggio che si svolgerà in contemporanea a quello in piazza San Giovanni a Roma. L’evento nella città pugliese, organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti di Taranto, sarà condotto da Luca Barbarossa insieme a Andrea Rivera e Valentina Petrini (con la direzione artistica di Michele Riondino e Roy Paci) e si terrà a partire dalle 15 presso il Parco Archeologico delle Mura Greche. Tanti gli artisti che parteciperanno alla lunga maratona musicale, da Caparezza fino a Vinicio Capossela, ma anche gli Afterhours, Paola Turci, Sud Sound System, Tre Allegri Ragazzi Morti, Nobraino, Après La Classe, Filippo Graziani e tanti altri. “Il primo maggio ci deve ricordare che alla base del lavoro, del diritto al lavoro, c’è una lotta – ha detto proprio Vinicio Capossela – Il primo maggio ci deve ricordare questa lotta. Una lotta è diversa da una scampagnata. Questa festa del primo maggio a Taranto è la rara prova di vitalità di un paese che non vuole passare soltanto per i ritrovi televisivi, una festa del lavoro che non vuole ridursi a spettacolo di svago”. Taranto, ha aggiunto il cantautore, “è l’esempio eclatante del contrasto tra diritto al lavoro e diritto alla salute, due diritti lesi. Una festa non risolve le cose, ma il tempo della festa è il tempo del Sacro, il tempo sottratto alle leggi dell’Utile, il tempo in cui ci ricordiamo di essere uomini. Per questo saremo alla festa del primo maggio di Taranto, per fare alzare, insieme a tutti gli altri, un po’ di polvere, per aprire un poco questa nube di veleno che ha oscurato la magna Grecia, la ‘grande’ Grecia, che pose l’agonismo e la musica alla base del vivere civile”.