Non esiste persona al mondo che non abbia provato a suonare in qualche modo la splendida ‘Hotel California’, il ‘cavallo di battaglia’ degli Eagles. La canzone è molto di più di un semplice brano con testo e musica, rappresenta piuttosto uno ‘spaccato’ musicale unico che dobbiamo in grandissima parte a Glenn Frey, la vera anima del gruppo che purtroppo ci ha lasciati prematuramente lo scorso lunedì a 67 anni. Fu proprio lui a scrivere le parole della canzone che ha lasciato fortemente il segno tanto da farli ricordare (ingiustamente) spesso solo con quel brano. Ma cosa nasconde ‘Hotel California’? Quale il significato intrinseco della canzone scritta da Glenn Frey insieme a Don Felder? Degli Stati Uniti il brano è stato motivo di dibattito fin dalla sua uscita nel 1977. Quell’albergo misterioso: “Si sa quando si entra, ma non quando si esce”, lì avvengono anche degli accoltellamenti bevendo strano champagne rosa. Ci saranno stati dietro dei riferimenti satanici? L’enigma fu presto risolto. “Hotel California” era il manifesto di un viaggio mettendo in evidenza la fase innocenza-esperienza e di questo, tra le altre cose, dobbiamo ringraziare Glenn Frey.
Gli Eagles si formano una sera del 1971 quando la cantante Linda Ronstadt su consiglio del suo fidanzato JD Souther, grande amico di Glenn Frey, assume questi e il batterista Don Henley come gruppo di accompagnamento. Quella sera stessa i due decidono di dar vita a un proprio gruppo, chiamando con loro l’ex bassista dei Poco Randy Meisner e l’ex chitarrista dei Flying Burrito Brothers Bernie Leadon. E’ l’inizio del volo delle acquile che firmano per l’etichetta più intraprendente del momento, l’Asylum di David Geffen e l’anno dopo esordiscono con il disco omonimo. Negli anni al posto di Meisner e Leadon arriveranno il chitarrista Don Felder, Joe Walsh e il bassista Timothy Schmidt. La raccolta di successi Their greatest hit 1971-1975 è tutt’oggi uno dei dischi più venduti della storia, con 29 milioni di copie vendute, ed è stato per un certo periodo il disco più venduto di sempre.
Clicca qui per vedere il video della spettacolare canzone “Take it Easy”.
Un uomo come Glenn Frey è pianto da molti: forse avrebbe detto un semplice “Take it easy” a tutti, come in molti stanno tentando di fare per celebrare un’icona di due generazioni che con gli Eagles ha saputo raccontare i cambiamenti di un’epoca. Hotel California ovviamente, ma non solo, con Take it easy ha saputo catturare l’interesse mondiale firmando una delle hit più incredibili e cantate nella storia. Scritta con Jackson Browne, ha fatto innamorare donne e ragazzine di tutto il mondo, quel “hey baby” inserito nel testo ha fatto emozionare generazioni intere e in un momento come questo, quando la grande icona degli Eagles ci lascia per una malattia improvvisa alla mente salta subito quel verso, “Day Baby non te la prendere, anche se non saremo più qui, potremmo perdere e potremmo vincere, ma non te la prendere” e suona come un epitaffio pazzesco. Grande Glenn e grandi Eagles che hanno saputo, a pochi giorni dalla morte di un’altra icona come David Bowie, emozionare con la musica l’epoca che è davvero cambiata. Insomma, “take it easy” ci direbbe il buon vecchio Glenn. Clicca qui per vedere il video della spettacolare canzone “Take it Easy”.
Quest’oggi si è spento all’età di 67 anni un’altra pietra miliare del mondo della musica e del rock in particolare: Glenn Frey. Fondatore e chitarrista della storica band degli Eagles, Frey lascia un vuoto incredibile tra i propri fans che in queste ore stanno lasciando messaggi di commiato su tutti i profili social che fanno riferimento al musicista. Frey è stato insieme agli Eagles, al top nel mondo soprattutto negli anni Settanta, sfornando una serie incredibile di successi. A tal proposito vi vogliamo mostrare uno spezzone di una data dello storico Hotel California Tour del 1977 ed in particolare del pezzo Take it easy. Clicca qui per vedere il video.
Ha lasciato sgomento tutto il mondo della musica la prematura scomparsa di Glenn Frey, il fondatore e chitarrista degli Eagles morto all’età di 67 anni. Anche musicisti più giovani hanno voluto ricordare un’artista capace di scrivere pagine importanti nella storia della musica: tra questi non ha fatto mancare il proprio messaggio di cordoglio una delle colonne portanti degli One Direction, Harry Styles, che su Instagram ha scritto:”One of the greatest of ever. He will be missed by so many. Rest in love and peace Mr Frey“. Ecco la traduzione del suo messaggio:”Uno dei più grandi di sempre. Lui mancherà a tanti. Riposa in amore e pace Mr Frey“.Clicca qui per vedere la foto di Glenn Frey degli Eagles pubblicata su Instagram da Harry Styles che ha già ricevuto migliaia di likes.
Nato a Detroit, Glenn Frey si era trasferito in California alla fine degli anni sessanta dove aveva fatto amicizia con musicisti emergenti come Jackson Browne, con il quale scrisse la prima hit degli Eagles, il brano Take it easy. Dopo lo scioglimento della band, negli anni ottanta aveva inciso alcuni dischi solisti e soprattutto un brano della colonna sonora del film Thelma e Louise, intitolato Part of Me, che lo aveva riportato ai fasti di un tempo. Le cause della sua morte sono dovute a artrite reumatoide, colite ulcerosa acuta e polmonite, era ricoverato da alcune settimane in ospedale. L’ex membro degli Eagles Don Felder lo ha ricordato così: “Era un grande talento, cantautore, arrangiatore, leader, cantante, chitarrista, poteva fare qualunque cosa e creare qualcosa di magico. Le sue visioni, le sue intuizioni e le sue canzoni e i testi sono diventati leggendari e riecheggeranno nel tempo per i decenni a venire”.
Un’altra morte di un genio della musica come Glenn Frey, anima chitarrista e fondatore degli Eagles che dagli ’70 ad oggi hanno impreziosito la musica internazionale con i loro grandi successi. Dopo una settimana di problemi di salute, è venuto a mancare nella notte per artiste reumatoide, colite ulcerosa e polmonite, come riferisce il comunicato sul sito della band che trovate anche qui sotto. Tra le primissime parole arrivate ci sono quelle del cantante e amico, Don Henley, che riportiamo qualche riga più sotto: in seguito ha voluto rilasciare alle agenzie altre parole che inquadrano meglio il suo rapporto con il grande Glenn. «Aveva una conoscenza enciclopedica della musica popolare e un’etica del lavoro costante: era buffo imprevedibile, generoso e dotato di grandissimo talento. Amava la moglie e i figli più di tutto; nono sono sicuro di credere nel cestino ma so che i percorsi che ho attraversato con Glenn Lewis Frey nel 1970 hanno cambiato la mia vita per sempre, e che alla fine ha avuto un impatto sulla vita di milioni di altre persone in tutto il pianeta. Sarà strano andare avanti in un mondo senza di lui, ma io sarò grato ogni giorno che sia stato nella mia vita. Riposa in pace, fratello mio. Hai fatto quello che ti eri proposta e ancora di più».
E’ iniziato come peggio non poteva il 2016 per il mondo dello spettacolo e purtroppo si deve tornare a parlare di una scomparsa. Si è spento il chitarrista e fondatore degli Eagles Glenn Frey che ha perso la vita a sessantasette anni. Qualche settimana fa l’uomo era stato costretto al ricovero in grande urgenza al Kennedy Center Honor per via di alcuni problemi di salute. Il gruppo aveva comunicato ufficialmente il fatto che Frey era costretto a tornare sotto ai ferri per via di alcuni problemi intestinali. Intorno alle ore 22.50 è arrivata poi la notizia del suo decesso tramite un post su Facebook: “Ha combattutto una battaglia coraggiosa nelle ultime settimane. Purtroppo ha ceduto alle complicazioni da artrite reumatoide, alla colite ulcerosa e alla polmonite. La famiglia desidera ringraziare tutti che quelli che si sono uniti all’uomo nel combattere questa battaglia e che hanno sperato e pregato per lui. Le parole non possono descrivere il nostro dolore, ma nemmeno l’amore e il rispetto per tutto ciò che ha dato a noi, alla famiglia, alla musica e anceh ai fan di tutto il mondo“. Come riporta La Stampa nella versione online sono arrivate anche le parole di Don Henley co-fondatore del gruppo con John Walsh: “Era un fratello per me, eravamo una famiglia. Il legame che abbiamo creato 45 anni fa non è mai stato interrotto, nemmeno nei lunghi 14 in cui gli Eagles si erano sciolti. Ervamo due uomini che hanno fatto il giro di Los Angeles con lo stesso sogno, rendere famosa la nostra musica e con grande perseveranza e amore abbiamo costruito qualcosa di duraturo. Lui però era la candela che dava la luce“. Clicca qui per il post su Facebook degli Eagles.