Era il 16 giugno 1973 quando un musical diverso da qualunque altro fino ad allora debuttava alla Royal Court di Londra. Scritto (e anche interpretato) da Richard O’Brien, diventò subito un successo della Londra underground e glam di quell’epoca storica, quella che aveva lanciato la rivoluzione trans e gay grazie ad artisti rock come David Bowie o T. Rex. Influenzati a loro volta dal mondo vizioso descritto nelle canzoni dei Velvet Underground e Lou Reed, il mondo giovanile entrava in una realtà di liberazione sessuale come mai prima. O’Brien aveva percepito tutto questo e immaginò un musical su ottime canzoni rock di chiara matrice glam che con una storia assurda, ironica e brillante portasse in primo piano questo mondo.
Quel musical si chiamava The Rocky Horror Show. Il successo fu tale che solo due anni dopo lo stesso O’Brien nel fece un film che colse il successo mondiale. The Rocky Horror Picture Show, con una giovanissima Susan Sarandon. I giovani di tutto il mondo lo amarono e ci si identificarono talmente tanto che artisti improvvisati recitavano davanti allo schermo dove passava il film, coinvolgendo il pubblico che cantava ogni singola canzone a memoria e ripeteva anche ogni singola battuta. Per circa vent’anni anni è successo anche al Cinema Mexico di Milano, dove ogni sabato sera si ritrovava il folle mondo di Rocky e del suo inventore trans, Frank-N-Furter, e della coppietta innocente, Brad e Janet, che finita nella casa dello scienziato pazzo ne uscirà totalmente cambiata.
Ed è proprio in uno di questi spettacoli amatoriali che fece il suo esordio come attore Claudio Bisio, che adesso torna ai suoi inizi recitando la parte del narratore nella versione in lingua originale con cast inglese (semplicemente strepitosi, attori di teatro e performer del calibro di Stuart Matthew Price, Daniel Fletcher, Anna Lidman e Gary Tushaw) che ha esordio al teatro Arcimboldi di Milano il 24 ottobre, vi resterà fino al 5 novembre e poi si sposterà a Firenze al Nelson Mandela Forum dal all’11 novembre.
Accolto la sera della prima da un tutto esaurito entusiasta, ha visto il pubblico equamente diviso tra i reduci del vecchio cinema Mexico che cercavano di ripetere quell’atmosfera e pubblico magari alla sua prima visione (in questo senso il bravissimo Bisio ha dovuto fronteggiare più di uno spettatore maleducato che lo interrompeva spesso; se quasi sempre è riuscito a girare la cosa in divertenti siparietti, una volta gli è anche sfuggito un giusto “vaff…”). Le sue gag sono state all’altezza del difficile compito (“Il pubblico si divide stasera tra chi conosce tutto e chi non conosce un c..zzo, ma visto che è recitato tutto in inglese qua dentro nessuno capisce un c…zzo, manco io”). La recita in lingua inglese è l’unica difficoltà dello spettacolo, ma facilmente superabile tanto sono bravi gli attori sul palco a cercare di rendersi capibili. Scenografie straordinarie, ambientate nella casa del terrore, luci ed effetti scoppiettanti, una rock band posta sopra allo scenario di grandissima levatura, il pubblico si è goduto tutti i classici del musical, da“Time Warp”, “Science Fiction Double Feature” e “Sweet Transvestite”, con un paio di bis finali che hanno fatto saltare tutti in piedi a tempo di rock’n’roll. Spicca fra tutti il bravissimo interpete del maggiordomo gobbo Riff Raff, un cantante davvero impressionante, mentre ovviamente Eddie senza la presenza folgorante di Meat Loaf come accadeva nel film non spicca altrettanto.
Uno spettacolo godibilissimo, con tematiche ancora attuali, divertimento puro e bellissime canzoni. Da non perdere. In fondo, che altro siamo se non “strisciando sulla superficie del pianeta, insetti detti “razza umana”, persi nel tempo, nello spazio e nel significato”.