C’è grande preoccupazione per le sorti della Gibson, noto marchio americano di chitarre che rischia il fallimento. In attesa di scoprire se il piano previsto per la ristrutturazione del debito avrà successo, facciamo un passo indietro ripercorrendo il glorioso passato dell’azienda e della sua chitarra più celebre la Les Paul. Nata nel 1952, essa è ancora oggi prodotta con forma, materiali e sonorità sostanziamente invariate rispetto all’esordio. È lei una delle chitarre più amate dagli artisti rock, soprattutto grazie al suo sono ricco di bassi, tanto amato ai più grandi artisti dell’epoca e non solo. Pochi sanno che in realtà fu un incidente che segnò la nascita di tale strumento: Lester William Polfuss, un grande innovatore nelle tecniche di registrazione, ebbe infatti uno scontro con la sua auto in seguito al quale si ruppe il braccio destro. Per continuare a suonare chiese di realizzare la prima solid body della storia della musica, che creò una sonorità completamente diversa. E quello che accadde in seguito ha fatto la storia… (Agg. di Dorigo Annalisa)
LE SOLUZIONI
Il noto marchio di chitarre Gibson rischia la bancarotta, una crisi che dovrà essere risolta entro pochi mesi per evitare il fallimento. Poche le soluzioni per l’attuale proprietario e Ceo Henry Juszkiewicz, come riporta il Nashville Post che ha intervistato il Moody’s Investitors Service. Secondo il senior credit officer di quest’ultimo, infatti, l’azienda avrà solo tre opportunità da prendere in considerazione: ottenere un prestito per saldare i debiti in scadenza (opzione tra le meno probabili), vendere un’ampia parte del capitale in possesso dello stesso Henry Juszkiewicz o appunto il fallimento stesso. La seconda strada appare come la maggiormente percorribile ed appunto ad oggi ha portato alla vendita del marchio di pianoforti Baldwin, che ha fruttato circa 6,4 milioni di dollari. Una cifra assolutamente non sufficiente e alla quale potrebbe presto aggiungersi anche la vendita del Valley Arts Building che potrebbe portare entrare per altri 11 milioni. Insieme a queste entrare sarà inoltre necessario ristrutturare l’intera società. (Agg. di Dorigo Annalisa)
LA STORIA DEL ROCK
C’è poco spazio per il rock nel mondo della musica: purtroppo ce ne eravamo già accorti ascoltando le tendenze elettroniche degli ultimi anni che, ahimé, avevano coinvolto anche gruppi o cantanti tradizionalmente legati a chitarra e basso. Ora basta un computer o poco più per poter proporre una grande hit, motivo per cui uno dei più importanti marchi di chitarre e bassi sta attraversando un periodo di crisi e potrebbe giungere al fallimento nei prossimi mesi. La Gibson deve ridimensionare i costi e combattere se vorrà evitare il peggio, dando così un duro colpo agli appassionati storici del rock e non solo. Un disastro annunciato, per un marchio nato nel 1902 a a Kalamazoo, in Michigan e diventato nel corso degli anni l’azienda produttrice di chitarre più famosa al mondo. Orville Gibson ha sfruttato la sua abilità nel lavorare il legno per creare mandolini e chitarre acustiche diventando in pochi decenni un vero punto di riferimento per icone del rock quali Bob Marley, Jimmy Page, Jimi Hendrix, Carlos Santana o Slash. (Agg. di Dorigo Annalisa)
LA PAURA DEL WEB
Gibson, rischio bancarotta: si teme il fallimento per la storica azienda produttrice di chitarre. La vendita di chitarre negli Stati Uniti d’America è scesa drasticamente e ora il colosso rischia di cadere al suolo. Gli appassionati di musica e di chitarre hanno invaso il web a difesa del noto marchio: “Io non voglio vivere in un tempo in cui l’industria delle armi dichiara un impatto di 49 miliardi di dollari sull’economia nazionale statunitense, mentre la Gibson (quella che fa le chitarre più belle del mondo) è sul precipizio della bancarotta”, “Ma che certezze posso avere nella vita se sta fallendo anche la Gibson”, “La Gibson fallisce mentre Jovanotti fa il tutto esaurito…. Forse non è il mio tempo…”. Grande delusione dunque per le notizie in arrivo da Oltreoceano, ma c’è chi spera in una ripresa che aggiusti la situazione, così da evitare il peggio: “La #Gibson sull’orlo del fallimento: son crollate le mie certezze”, “Che qualcuno salvi la Gibson vi prego! ????”. (Agg. Massimo Balsamo)
PRODUTTORI DI CHITARRE E BASSI IN CRISI
La notizia che la storica azienda produttrice delle chitarre Gibson rischia di chiudere per bancarotta entro luglio ha scosso il mondo della musica che vede così concretizzarsi la possibilità che presto uno dei “brand” più iconici scompaia per sempre. Tuttavia, sulla vicenda le notizie sono contrastanti e l’articolo pubblicato originariamente dal Nashville Post (quotidiano della città in cui ha sede la stessa Gibson) da una parte fa temere il peggio per i fan delle Les Paul, dall’altra prospetta comunque una possibile via d’uscita. Infatti, dopo le dimissioni dell’oramai ex responsabile finanziario, Bill Lawson, è toccato all’amministratore delegato Henry Juszkiewicz provare a rassicurare tutti, spiegando che da ora in avanti la compagnia si orienterà “verso segmenti di mercato che generano maggior profitto”, nella speranza di riorganizzare l’intera azienda. Tuttavia, va comunque ricordato che la Gibson opera in un settore che è in crisi da tempo: basti pensare che anche quella che è considerata la storica rivale, la Fender, ha annunciato da tempo un ridimensionamento e ha pure rinunciato alla quotazione in Borsa. Inoltre, non va dimenticato che le difficoltà sono anche legate alle nuove tendenze del mercato musicale, maggiormente orientato verso generi quali elettronica e rap/hip hop che tolgono terreno sotto i piedi della musica rock e dei suoi innumerevoli filoni. D’altronde, basta dare un’occhiata anche alle charts musicali degli ultimi anni per osservare quello che sembrerebbe un trend oramai irreversibile nei gusti del pubblico. (agg. di R. G. Flore)
RISCHIO BANCAROTTA PER LA GIBSON
Segni dei tempi: nei giorni scorsi l’ultima azienda che ancora produceva compact disc negli Stati Uniti ha chiuso i battenti. Ovviamente se ne continueranno a fare in qualche paese del terzo mondo dove i costi del lavoro sono irrisori, ma certamente molti di meno di quanti fino a oggi. Normale, visto che i cd grazie alla musica “liquida” disponibile su internet non li compra più nessuno. A questa notizia si aggiunge quella secondo cui la leggendaria azienda Gibson, attiva sin dal 1894, produttrice delle chitarre più apprezzate sul mercato rischia di finire in bancarotta e quindi chiudere. Anche le chitarre come i dischi non le compra più nessuno: che bisogno c’è di uno strumento infatti quando oggi la musica si produce con i computer? Tutto finto, tutto virtuale, musica e chitarre. Tempi tristi quelli delle nuove generazioni, che non sapranno mai cosa significa farsi sanguinare le dita sulle corde di una chitarra. Non solo: la Gibson produce anche violini e mandolini. Si tratta di notizie diffuse dalla stampa di Nashville dove ha sede la storica azienda: debiti e obbligazioni da saldare entro luglio altrimenti la bancarotta.
Una situazione balorda, visto che la Gibson incassa ancora oltre un miliardo di dollari all’anno ma deve far fronte “alla maturazione di obbligazioni per oltre 375milioni di dollari. In più, prestiti con istituti di credito per 145 milioni di dollari arriveranno a scadenza se le obbligazioni, emesse nel 2013, non verranno rifinanziate entro il prossimo 23 luglio”. Intanto il direttore finanziario dopo solo un anno ha dato le dimissioni, della serie i topi scappano prima che la barca affondi. I vari modelli di Gibson sono state tra le chitarre preferite delle più grandi leggende della musica, da B.B. King, Elvis Presley, John Lennon, Jimmy Page, Jimi Hendrix, Eric Clapton, Bob Marley, Bob Dylan, Slash, Santana e tantissimi altri. D’altro canto, di geni della musica come questi non ne nascono più da tempo, dunque che senso ha produrne ancora? Negli ultimi dieci anni le chitarre di tutte le marche vendute negli Stati Uniti sono passate da un milione e mezzo a un milione. Lontani i tempi in cui il figlio di immigrati inglesi Orville Gibons che faceva il commesso in un negozio di scarpe si mise a produrre mandolini in casa sua: nel 1902 fonda la “Gibson Mandolin-Guitar Manufacturing Company”. Ma è negli anni 50 che l’azienda compie il grande passo grazie a Lester William Polfuss detto Les Paul: le sue innovazioni faranno della Gibson la regina delle chitarre.