Il pentito di mafia Gaspare Mutolo il 19 luglio si è presentato a sorpresa in via d’Amelio a Palermo, luogo in cui vennero uccisi il giudice Paolo Borsellino, ed Emanuela Loi, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina, Agostino Catalano e Vincenzo Li Muli, che facevano parte della sua scorta personale, per le commemorazioni della strage. La sua presenza, ovviamente, non sarebbe passata inosservata, scatenando la violenta reazione di numerosi familiari delle vittime di mafia presenti.
Particolarmente accesa contro Mutolo, tanto da creare un vero e proprio caso mediatico, è stata la reazione di Graziella Accetta, madre di Claudio Domino, ucciso a solamente 11 anni dalla mafia. Era il 7 ottobre del 1986, quando Domino passò dal negozio a Palermo della madre per dirle che si sarebbe recato a casa di un suo amichetto. Sul tragitto, però, fu fermato da una kawasaki, il cui autista gli chiese se fosse “proprio quel Claudio Domino”, sparandogli immediatamente un proiettile, singolo, in mezzo agli occhi. Una vicenda per la quale non sono mai stati trovati dei colpevoli, e neppure un possibile movente, ma secondo Mutolo non avrebbe nulla a che fare con la mafia.
La reazione di Graziella Accetta a Mutolo in Via d’Amelio
Insomma, vedendo Mutolo in via d’Amelio, ha raccontato Accetta, “mi sono sentita pesantemente offesa. Io, come tutti i familiari delle vittime innocenti di mafia, avevamo tutto il diritto di cacciarlo via quel giorno, giorno di ricorrenza della Strage dove furono dilaniati” Borsellino e la sua scorta. “Ricordiamoci che lui e i suoi degni compari brindarono con champagne e caviale il 19 luglio del 1992. In Via D’Amelio ha mancato di rispetto a quel luogo sacro, mettendoci piede e offendendo la madre un bambino ucciso a 11 anni”.
Non solo, perché secondo il racconto della donna, quando ha affrontato Mutolo “mi ha risposto che ero una lecca culo, ripetendomelo per ben tre volte. Io sono stata offesa da lui”, sottolineando che se c’è un lecca culo, “è stato lui, per Totò Riina tutta la vita”. A quel punto, la donna racconta di essersi “allontanata ripetendogli che lui non doveva stare li e che per me se ne doveva andare perché non era degno di stare in quel luogo, che i nostri morti si stavano rivoltando nella tomba”. Dal conto suo, invece, Mutolo ha raccontato di essere stato invitato in quel luogo “perché invitato da Salvatore Borsellino“.