Nuovi aggiornamenti sul dramma di Palma di Campania, dove il barista Giuseppe Di Francesco è stato ucciso da un pensionato 83enne per la musica troppo alta nel suo chalet. L’uomo, che abita al primo piano della palazzina dove si trova il bar, è stato arrestato dalle forze dell’ordine ed arrivano novità rilevanti per le altre persone coinvolte nella sparatoria, la figlia ed il genero della vittima: i due feriti sono stati operati ieri e sembrano fuori pericolo come riporta La vita in diretta. La persona che ha sparato è nel carcere di Poggioreale. Al momento della confessione non ha mostrato pentimento. Ecco le parole del nipote di Giuseppe Di Francesco: «In questo chioschetto vengono tutte persone per bene. Musica alta? Non c’è nemmeno lo stereo o la televisione, nemmeno la radio. Il killer usciva dal balcone e intimidiva i clienti che stavano fuori, usciva con il bastone». E ripercorre le tappe del dramma: «Ha sparato subito. Questa è una strage progettata. Io ho perso mio zio, ma potevo perdere una famiglia. Noi non portiamo odio e rancore, non lo odio: noi continuiamo ad amare, questo è l’insegnamento di mio zio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
OMICIDIO PALMA CAMPANIA
Un 83enne della provincia di Napoli, ha ucciso perché non riusciva a dormire per la musica troppo alta. Un fatto assurdo riportato in questi minuti dai principali quotidiani italiani, a cominciare dall’edizione online di Repubblica. L’episodio si è verificato precisamente a Palma di Campania, un paese che dista circa venti chilometri dal capoluogo campano, mezz’ora di macchina. Fatto sta che il killer, un anziano signore di anni 83, non riusciva a prendere sonno per via delle musica troppo alta tenuta dal locale sotto di lui. Accecato dalla rabbia, l’uomo ha preso la pistola, è uscito sul balcone, ed ha fatto fuoco contro il titolare del bar-chiosco sotto casa, e contro la figlia e il genero. Subito dopo il tragico gesto, le persone presenti hanno chiamato i soccorsi e i carabinieri della compagnia locale. Sono apparse immediatamente critiche le condizioni di Giuseppe Di Francesco, il 67enne esercente, che stabilizzato è stato poi trasporto in codice rosso presso l’ospedale di Nola, morendo però poco dopo per via delle gravissime lesioni subite.
NAPOLI, MUSICA TROPPO ALTA: 83ENNE UCCIDE IL BARISTA
Se la sono cavata invece il genero e la figlia, anche se entrambi sono ricoverati in prognosi riservata, e probabilmente non hanno ancora appreso la notizia della morte del suocero/padre. Il folle 83enne è stato arrestato pressoché immediatamente dai carabinieri e dovrà rispondere di omicidio e duplice tentato omicidio. Non è ben chiaro se l’anziano volesse solamente sparare dei colpi intimidatori, esasperato dalla musica, o se volesse realmente colpire qualcuno, fatto sta che il suo gesto ha spezzato una vita e distrutto quella di un’intera famiglia. Il locale preso di mira è uno chalet storico molto noto a Palma, e non è da escludere che alla base dell’omicidio vi siano delle vecchie ruggini, dovute molto probabilmente a problemi sempre di rumori e schiamazzi. Via Trieste, dove è avvenuto il fattaccio, è rimasta chiusa per ora per permettere alla scientifica di effettuare tutti i rilievi del caso.