Tutto è bene quel che finisce bene: la vicenda di Narwhal, il “cane-unicorno” abbandonato dai suoi proprietari per via della sua malformazione, una piccola coda sulla fronte, si chiude con il tanto atteso lieto fine. Il cucciolo, il cui nome significa “Narvalo”, il cetaceo dell’Artico celebre per la sua lunga zanna, è stato adottato dal centro specializzato “Mac’S Mission” di Jackson, in Missouri, che lo ha tratto in salvo dalla strada quando aveva soltanto 10 mesi di vita, donandogli una nuova possibilità. A ufficializzarlo è stata Rochelle Steffen, fondatrice della struttura, ai microfoni del quotidiano “The Southeast Missourian”. “Non lo daremo a nessuno perché ha ricevuto minacce di morte – rivela la donna –. Avevamo già ricevuto più di 300 richieste d’adozione, ma una sequela impressionante di stupidi e brutti commenti online, unita alla mole di visite che il cucciolo ha ricevuto in queste settimane, ci ha fatto propendere per il ‘no’. Non vogliamo assolutamente che finisca nelle mani sbagliate, che qualcuno guadagni denaro grazie a Narwhal. Mi piacerebbe, piuttosto, vedere questo denaro speso per salvare migliaia di altri cani”.
LA MALFORMAZIONE DI NARWHAL
Narwhal, nel frattempo, è divenuto un’autentica star del web e la sua storia ha letteralmente fatto il giro del mondo, al pari delle sue foto, cliccate da miliardi di utenti inteneriti da quello sguardo carico d’amore. Alcuni veterinari hanno già provveduto a visitare il cucciolo, che, fortunatamente, gode di ottima salute e non dovrà neppure sottoporsi a un intervento chirurgico per rimuovere la piccola coda che gli adorna la fronte. Anzi, ci correggiamo: si tratta più tecnicamente di un eccesso di pelle, privo tuttavia di vertebre e, di conseguenza, del tutto indolore per l’animale, che potrà condurre un’esistenza serena e spensierata, al pari di qualsiasi altro suo simile. Rochelle Steffen, a tal proposito, avrebbe già anche individuato una soluzione per lui: vorrebbe addestrarlo affinché divenisse un cane da pet therapy, così da donare conforto e sorrisi agli ammalati. Un’ipotesi affascinante e indubbiamente condivisibile, che non farebbe altro che rappresentare la classica quadratura del cerchio: Narwhal, strappato alla morte, proverà ad aiutare e a restituire speranza a chi combatte quotidianamente contro la malattia. Difficile immaginare un happy ending migliore.