Questo presepe non s’ha da fare (citando i Promessi Sposi) perché “potenzialmente offensivo”. Per chi? Per i non credenti è ovvio. Fino a quest’anno nella sua esistenza pluri decennale era vietato nel periodo natalizio esporre un presepe all’interno del palazzo che ospita il Parlamento europeo.
Per evitare polemiche, denunce e quant’altro, i dirigenti dell’istituzione avevano messo in guardia chiunque perché, appunto, chi non è credente poteva sentirsi offeso. E chi se ne frega di chi invece di quelle statuine poteva esserne contento. I diritti valgono solo per chi alza la voce, evidentemente, o ha più potere decisionale. I cristiani, si sa, sono una minoranza ormai nell’Europa occidentale e anche abbastanza timida. Mentre in ogni strada anche in periodo natalizio – troneggiano pubblicità blasfeme, pornografiche, sotto agli occhi anche dei bambini, un innocente presepe, che mette allegria anche in chi non crede è considerato una offesa. Ma quest’anno per la prima volta qualcosa è cambiato, grazie all’insistenza e al coraggio di una parlamentare spagnola, Isabel Benjumea, membro della Camera dei rappresentanti dell’UE dalla Spagna. Eletta tre anni fa, la donna si era attivata sin dal suo ingresso nell’istituzione per richiedere di allestire un presepe.
Quella volta gli ostacoli furono di natura burocratica: c’erano in ballo scadenze più urgenti, ma evidentemente era una scusa. L’anno successivo, dopo aver adempiuto a tutte le formalità nei tempi previsti si è sentita rispondere: “Non si può allestire un presepe perché potenzialmente offensivo” per i non credenti”. Potenzialmente? Quindi non si sa nemmeno se qualcuno si sarebbe offeso o no.
E’ storia nota come la costituzione europea abbia negato ogni riferimento alle radici cristiane del continente, fortemente chiesta da San Giovanni Paolo II, ma censurate da tutti i lati, anche dai rappresentanti dei partiti conservatori. Nel suo discorso all’Angelus del 24 agosto 2003, San Giovanni Paolo II aveva fatto notare che stava seguendo con attenzione la stesura del Trattato Costituzionale dell’Unione Europea. Il pontefice in quella occasione aveva detto che “la Chiesa cattolica è convinta che il Vangelo di Cristo, che è stato per molti secoli un elemento unificante dei popoli europei, debba essere e continuare ad essere anche oggi una fonte inesauribile di spiritualità e di fraternità. Prenderne atto è a vantaggio di tutti e un riconoscimento esplicito delle radici cristiane dell’Europa nel Trattato rappresenta la principale garanzia per il futuro del continente”.
Niente da fare, nessun riferimento a quel fenomeno storico innegabile che aveva permesso la nascita dell’Europa. Nel 2007 Papa Benedetto XVI aveva criticato aspramente l’UE per aver escluso ogni menzione di Dio o delle radici cristiane del continente nelle dichiarazioni dell’istituzione nel 50° anniversario della sua fondazione.
Quest’anno il presepe è stato autorizzato grazie al sostegno della presidente maltese del Parlamento europeo, Roberta Metsola, anche se il presepe è stato solo “autorizzato come mostra speciale”, che potrebbe o meno essere rinnovata in futuro. Il presepe in mostra al Parlamento europeo proviene da Murcia, una regione del sud-est della Spagna con una grande tradizione di presepi e immagini. Ne sono autori gli artigiani della bottega di Jesús Griñán.