Sohail Ahmadi, il neonato afghano che i genitori avevano consegnato ai Marines all’aeroporto di Kabul durante l’attacco dei talebani, è tornato in famiglia. Del piccolo si erano perse le tracce subito dopo la consegna, da parte della mamma e del papà, a un marine Usa all’aeroporto Hamid Karzai di Kabul durante il ritiro dall’Afghanistan di tanti civili e delle forze armate statunitensi. Dalla scorsa estate, il piccolo non era più stato ritrovato. Nessuna traccia, infatti, del bimbo afghano, diventato simbolo del ritiro dopo l’assalto dei talebani, grazie ad uno scatto che aveva ripreso proprio quei concitati momenti.
Il neonato afghano è stato ritrovato nelle scorse settimane e ora, come spiega la BBC, è tornato dalla sua famiglia. Il piccolo, secondo quanto scrive il quotidiano, è stato affidato al nonno. L’uomo ha viaggiato dalla provincia di Badakhshan fino a Kabul per riabbracciare il neonato. L’uomo, felicissimo per il ritrovamento, ha dichiarato: “Stiamo festeggiando e cantando, sembra una festa di matrimonio”.
Neonato afghano torna dal nonno: la famiglia è in Texas
Dopo aver affidato il neonato afghano ai Marines, la famiglia non ne ha più avuto notizie. La coppia è stata poi evacuata insieme agli altri figli, di 17, 9, 6 e 3 anni in Texas, a Fort Bliss, dopo un lungo viaggio che ha fatto tappa anche in Qatar e Germania. Per mesi la famiglia ha lanciato appelli per ritrovare il bimbo e finalmente, qualche settimana fa, il loro sogno si è realizzato. Il neonato afghano, ora con il nonno, è stato dunque accolto da una festa a Kabul, alla quale genitori e fratelli hanno assistito via videochat. In questi mesi, il bimbo – che ora ha circa sei mesi – ha vissuto il tassista 29enne Hamid Safi. Il giovane lo ha trovato in aeroporto a Kabul, abbandonato, e lo ha portato con sé a casa dalla moglie e dai suoi figli. L’uomo ha pubblicato anche foto su Facebook per ritrovare i veri genitori.
I genitori di Sohail, il bimbo, erano all’aeroporto di Kabul il 19 agosto per cercare di lasciare l’Afghanistan dopo l’arrivo dei talebani. Travolti dalla calca davanti ai cancelli dell’aeroporto, avevano affidato il loro neonato a un militare americano, pensando che presto sarebbero arrivati all’ingresso per riprenderlo. Da quel momento, però, non avevano più saputo niente del piccolo, che ora per fortuna è tornato dalla sua famiglia.