L’ex calciatore dell’Inter, Nicola Berti, protagonista di una bella chiacchierata con il Corriere della Sera, in cui ha svelato un po’ di retroscena inerenti la sua vita da giocatore, le sue feste a Milano, ma anche i suoi guadagni stratosferici e non solo. L’ex giocatore, che il prossimo 14 aprile compirà 59 anni, ricorda che suo padre, che aveva un banchetto di salumeria, non credeva che avrebbe “mai sfondato nel calcio”. Eppure il giovane Nicola Berti ci sapeva davvero fare, tenendo conto che a 17 anni debuttò in Serie B, ma alle spalle aveva già una “lunga” carriera di colpi di genio come quando a 14 anni fu ripescato dai carabinieri in una fontana.
Quella follia ha sempre contraddistinto la vita di Nicola Berti, divenuto famoso negli anni in cui giocò anche per le sue feste esagerate, come ad esempio quella organizzate anche durante il mondiale degli Stati Uniti del 1994, quello in cui l’Italia perse in finale contro il Brasile: “Io mi ero candidato per calciare il rigore”, ricorda Berti “Ma Sacchi mi saltò”. E dopo la sconfitta cosa fece? “A San Diego con gli amici brasiliani”.
NICOLA BERTI E IL MONDIALE 1994: “IO ERO IL PIU’ SACCHIANO”
Quell’Italia era formata da tanti milanisti e un solo interista, appunto Berti “Ma io ero il più sacchiano di tutti”, ammette l’ex calciatore. Molte le malelingue che hanno accompagnato la carriera di Nicola Berti, come ad esempio le accuse di alzare troppo il gomito, ma lui ribatte: “Non ho mai esagerato”, spiegando comunque che ogni tanto “Facevo una serata fatta bene”.
La cosa certa è che Nicola Berti si è goduto la vita, a cominciare da un appartamento da 200 metri quadri con affaccio sul Duomo “Se quei muri potessero parlare” dice, ricordando che quando faceva festa “c’erano anche tanti milanisti”, e persino il compianto Gianluca Vialli, che li raggiungeva da Torino. Un Berti festaiolo e nel contempo un po’ antipatico: “Ai miei compagni davo fastidio perchè guadagnavo tanto e sorridevo sempre”, poi andava al pub a bere una birra e qualche volta alla domenica registrava prestazioni negative.
NICOLA BERTI: “MIA MOGLIE LA CONOBBI A SAINT BARTH…”
Ma la cosa certa è che “San Siro per me era la gioia assoluta”. Sulle sue tracce, dopo la Fiorentina, vi erano tutte le squadre di Serie A, compresi Napoli e Milan, ma alla fine scelse l’Inter dove “guadagnavo più di Bergomi, Zenga e Ferri messi assieme”, e poi vinsero subito lo scudetto dei record. Nicola Berti ha ricordato l’incontro con la moglie, conosciuta a Saint Barth: “In quel periodo pesavo centodieci chili”, e andava in giro con un sigaro in bocca a bordo di uno scooter.
Alla fine ai Caraibi ci ha vissuto cinque anni, e la casa ce l’ha ancora: “Così ho ammortizzato l’addio al calcio”. Sulle malelingue che dicevano che era in coppia con Aldo Serena: “La gelosia è una brutta bestia”, replica Nicola Berti. Quindi conclude, scacciando via i momenti di sconforto: “a parte qualche preoccupazione per i figli”, ma “cose normali” aggiunge, anche se la normalità non è mai stata una parola associata al grande Nicola Berti.