Nessuno è riuscito a fermare la furia di Robert Omo, 24enne nigeriano che con un martello ha ucciso brutalmente Gao Yuan Cheng, cinese di 56 anni titolare di un negozio a Monteforte Irpino, comune dell’hinterland di Avellino. Dopo averlo massacrato, ha colpito anche un cliente, un 49enne bulgaro che era intervenuto per sedare la lite: ora è gravissimo all’ospedale Moscati, in coma. I colpi sferrati gli hanno devastato la scatola cranica. L’extracomunitario, con i vestiti sporchi di sangue, si è allontanato, ma poi è stato bloccato da alcuni operati dell’officina di un gommista, poco distante dal casello di Avellino ovest dell’A16 Napoli-Canosa. Nel dibattito nazionale, però, non c’è traccia di questa vicenda. Neppure sui media ha il risalto che ha avuto la vicenda di Alika Ogorchukwu, l’ambulante nigeriano ucciso a Civitanova Marche. Lo rimarca Nicola Porro nella sua “Zuppa” di oggi.
«Tutti disgustati da questo italiano che ammazza un nigeriano per strada, sono d’accordo con voi, ma c’è un piccolo problema. Per quale motivo l’omicidio di un nigeriano da parte di un italiano diventa un problema per Salvini e Meloni, mentre il fatto che un nigeriano ammazzi un cinese e un bulgaro non ha neanche la dignità di una notizia su Repubblica? Perché siamo in campagna elettorale», ha dichiarato Nicola Porro.
“VIOLENZA ESISTE, BASTA BUTTARLA IN POLITICA”
«Purtroppo la violenza esiste, da parte degli italiani e da parte degli stranieri. L’idea di buttarla in politica da parte della sinistra mi sembra… L’idea che Meloni e Salvini debbano rispondere di quello che è successo ieri, come chiede Corrado Formigli, mi sembra troppo», ha aggiunto Nicola Porro. Il giornalista e conduttore, volto noto di Mediaset, ha fatto riferimento all’attacco in “tackle” del collega. «Attendiamo post indignati di Matteo Salvini e Giorgia Meloni», ha scritto il conduttore di La7 su Twitter.
Non si è fatta attendere la replica della leader di Fratelli d’Italia, che lo ha definito «sciacallo» perché già sui social aveva chiarito la sua posizione: «Non ci sono giustificazioni per tale brutalità. Mi auguro che l’assassino la paghi cara per questo orrendo omicidio. Una preghiera per la vittima». In controtendenza invece Matteo Renzi: «Anziché riflettere tutti insieme su cosa stiamo diventando la politica litiga e strumentalizza. Mi fa orrore questo clima da campagna elettorale. Un pensiero ad Alika e alla sua famiglia». In effetti, non si registra sdegno e attenzione della sinistra anche nei confronti dell’altro episodio folle.