Entra in carcere a Parigi l'ex Presidente della Francia Nicolas Sarkozy: i 5 anni di condanna, da Gheddafi allo "scandalo giudiziario”. Ora cosa succede

L’INGRESSO IN CARCERE DI SARKOZY ACCOMPAGNATO DALLA MOGLIE CARLA: DOVRÀ SCONTARE 5 ANNI DI CONDANNA, A MENO CHE…

L’ex Presidente della Francia Nicolas Sarkozy è entrato questa mattina nel carcere della Santé a Parigi per scontare quei 5 anni di detenzione imposti dalla condanna in primo grado con l’accusa di associazione a delinquere: per la prima volta un ex inquilino dell’Eliseo finisce dietro le sbarre, così come un ex Presidente europeo, e soprattutto con l’anomalia della carcerazione dopo solo il primo grado di giudizio.



Mano nella mano con la moglie Carla Bruni, scortato da una piccola pattuglia di supporter che con bandiere francesi inneggia allo scandalo giudiziario per la messa in carcere dell’ex leader dei gollisti in Francia, Sarkozy si è rivolto ai presenti con viso contrito ma anche con la consapevolezza che sia stato accusato e poi condannato per via di uno scandalo giudizio in cui lui non avrebbe colpe. Condannato lo scorso 25 settembre per aver consentito tramite i suoi collaboratori di ricevere sostegni finanziari dal regime della Libia di Gheddafi, il presunto finanziamento alle Presidenziali del 2007 lo ha portato ad un lunghissimo processo e ora alla sua fase finale.



L’ex Presidente Sarkozy con il generale libico Gheddafi nel 2007 a Tripoli (ANSA-EPA)

È ovviamente stato già presentato sia il ricorso contro la condanna a 5 anni di carcere, sia la richiesta di uscita dalla prigione di Santé dove però dovrà giocoforza da oggi risiedere in una cella di isolamento: il Ministro della Giustizia Darmanin si è assicurato che fossero prese tutte le precauzioni per la salvaguardia personale in mezzo agli altri detenuti.

Cella di isolamento di 9 metri quadri (perché non è possibile altrimenti la garanzia di sicurezza vista il suo essere personaggio mediatico di spicco in Francia), nessun trattamento di favore alcuno – chiariscono i legali – l’ex Presidente francese potrà aver diritto ad una radio e tre libri, con la scelta di Sarkozy che ricade sul Conte di Montecristo di Dumas e la biografia di Gesù siglata da Jean-Christian Petitfils.



LE PAROLE DI SARKÒ, L’ACCUSA AI GIUDICI E IL CAOS POLITICO IN FRANCIA: ORA COSA PUÒ SUCCEDERE

Secondo quanto trapela dall’avvocato stesso di “Sarkò”, l’ex Presidente potrebbe rimanere in carcere per 3, massimo 4 settimane, prima che la Corte d’appello possa optare per la scarcerazione anche vedendo la non definitorietà della sentenza non giunta all’ultimo grado di giudizio. «Non c’è rischio di recidiva, né di distruzione delle prove» e nemmeno di pressione sui testimoni, per questo spiega l’avvocato Christophe Ingrain a Bfmtv «non ci sono criteri per giustificare il suo mantenimento in carcere».

Manifestazione per Nicolas Sarkozy contro la decisione di incarcerarlo (ANSA-EPA 2025)

Dopo la richiesta presentata la Corte d’Appello ha 2 mesi, massimo, di tempo per poter decidere sul rilascio: resta l’accusa lanciata da Sarkozy contro il sistema giudiziario francese, considerato lo «scandalo per la messa in carcere di un innocente, è una via crucis che ho subito per più di dieci anni», scrive sui social lo stesso ex leader repubblicano, oggi 70enne all’ingresso della prigione parigina.

Dal carcere per Sarkozy prima della conclusione dei tre potenziali processi, così come l’incandidabilità di Marine Le Pen, sono due dei puntelli abnormi di una giustizia in Francia ad oggi messa in forte discussione tanto quanto la politica democratica degli innumerevoli Governi nominati da Macron: la Francia è sotto attacco, «umiliata da vendetta e odio senza precedenti», eppure «non ho dubbi che la verità trionferà anche se il prezzo da pagare è enorme», conclude l’ex Presidente alle soglie del carcere di Parigi. Secondo Sarkozy vi è un intento specifico, politico e giudiziario, «per farmi sparire», ma su questo la “promessa” affidata anche alla moglie Carla è che «questo mi fa rinascere».