Gli arabi quando si tratta di censura sono quelli che se ne capiscono più di tutti. In Arabia Saudita infatti la copertina del classico dei Nirvana, Nevermind, quella in cui compare un neonato di poco mesi completamente nudo a mollo in una piscina, è già stata censurata, il bimbo appare con un bel costumino nero che compre del tutto i genitali che nella foto originale erano bene in vista. E’ quello che dovrebbe succedere adesso in tutto il mondo, quando, dovesse il disco essere ristampato in occasione dei trent’anni dall’uscita, cioè quest’anno, dopo la causa aperta da quel bambino, oggi appunto trentenne, Spencer Elden, che ha accusato il gruppo rock di “pedopornografia” e di utilizzo della foto senza ovviamente il suo consenso in quanto aveva quattro mesi.
Allora i genitori del bimbo, amici del fotografo, furono pagati 200 dollari. Adesso lui ne chiede 150mila per “danni psicologici” subiti per quella foto. Si dimentica di dire che in occasione del 25ennale dell’uscita del disco si era fatto ritrarre nella stessa piscina mentre nuotava contento mostrando orgogliosamente la copertina del disco. Mah. Secondo il suo avvocato, Spencer avrebbe trovato il coraggio di agire solo adesso e chiede appunto un risarcimento e il cambio della copertina in ogni futura edizione. Elden non vuole che il mondo intero veda i suoi genitali. Il caso apre a tante interpretazioni: è davvero pedopornografia mostrare un neonato nudo?
Facebook in tanto già si comporta come gli arabi. Foto celebri come quella del primo e unico disco dei Blind Faith, gruppo storico della fine degli anni 60 in cui militava tra gli altri Eric Clapton, che presentava in copertina la foto di una bambina di dieci anni a seno nudo, per quanto una bambina di quella età possa avere un seno, viene censurata ogni qualvolta che qualcuno la pubblica sul social. Così per la foto interna dello storico disco di Jimi Hendrix Electric Ladyland in cui il chitarrista era ritratto con un numeroso gruppo di ragazze nude. A dire il vero quella foto venne già censurata ai tempi, nelle successive edizioni del disco. Il problema si pone ovviamente per tutte le opere d’arte, in particolare le sculture dell’antichità che mostrano personaggi completamente nudi, ad esempio il celebre David di Donatello. Metteremo delle mutande anche a lui? Già, ma lui non può far causa all’autore della scultura, ma chi si sentisse offeso dalla vista dei suoi genitali?