NOMINE SANITÀ SARDEGNA, CRISI POLITICA PD-M5S?
Se il feeling tra Pd e M5s a livello nazionale scarseggia, non va meglio nelle regioni, in particolare in Sardegna, dove è scoppiato il caso nomine nella giunta guidata dalla governatrice Alessandra Todde. La seduta per la nomina di 12 commissari delle aziende sanitarie sarde, fondamentale per riorganizzare il sistema sanitario, è stata disertata da tre assessori regionali dem, un gesto di protesta per il totale disaccordo su modalità e tempi di quelle nomine, che non sono state condivise con gli alleati. Le nomine sanità Sardegna alla fine sono arrivate, ma insieme alle polemiche.
Il Pd non ha fatto ostruzionismo, ma espresso la sua contrarietà non facendo partecipare la sua delegazione. Emergono così delle pericolose frizioni nella coalizione giallorossa sarda che rischiano di mettere a rischio la tenuta della giunta M5s-Pd. Dopo le nomine, Todde ha spiegato di aver avuto colloqui con tutti i partiti del campo largo per riavvicinare le parti e condividere le nomine, ma evidentemente non c’è riuscita con il Partito Democratico, visto che anche dopo le nomine i dem hanno ribadito le ragioni della loro mancata partecipazione alla riunione.
TODDE NEGA STRAPPO NEL CAMPO LARGO
A tal riguardo, in una nota il Pd segnala che “l’istruttoria che ha portato al commissariamento delle Aziende sanitarie risulta imperfetta sotto il profilo giuridico, tecnico e politico“. I dem chiedono ora a Todde di riorganizzare la sanità sarda, offrendo il loro contributo. Non si è fatta attendere la replica della presidente della Regione Sardegna, che smentisce strappi tra pentastellati e Pd, si tratterebbe solo di “una posizione diversa“. Si sarebbe trattato di strappo, secondo Todde, se le divergenze fossero state insanabili. Inoltre, si è giustificata spiegando che era necessario rispettare i termini previsti dalla legge per le nomine, evitando ritardi che avrebbero potuto penalizzare la sanità sarda.
GLI ALLEATI: “SIAMO PREOCCUPATI”
Eppure, c’è chi parla di crisi politica aperta, non solo all’opposizione. Ad esempio, l’Unione Sarda registra la preoccupazione dei partiti che compongono il Campo Largo sull’isola: “Lo strappo all’interno della coalizione ci preoccupa e pensiamo che sia necessario dare subito un cambio di passo nei rapporti interni alla coalizione“. C’è insofferenza da parte dei progressisti, con Francesco Agus che chiede di evitare “ulteriori sfilacciamenti“, ad esempio coinvolgendo sistematicamente i partiti quando bisogna prendere decisioni. Di strappo parla anche Maria Laura Orrù, capogruppo di Avs: “Siamo preoccupati“.
D’altra parte, ritiene ci sia tempo e margine per recuperare. Il problema è che le tensioni interne alla coalizione di governo in Sardegna per le scelte unilaterali della presidente Todde hanno generato tensioni significative e rischiano di compromettere la stabilità politica e l’efficacia delle riforme, a partire da quelle sanitarie, promesse dalla governatrice.