E’ iniziato ormai in tutta Italia l’anno scolastico 2023-2024. Dopo una lunga vacanza è finita la pacchia per grandi e piccini, così come confermato anche da un sondaggio di Skuola.net secondo cui 4 studenti su 5 hanno provato ansia o sconforto nel tornare a scuola, una percentuale altissima. Una situazione psichica senza dubbio non semplice da gestire per i genitori soprattutto tenendo conto che spesso e volentieri gli stessi studenti, soprattutto quelli più cresciuti, sono più ermetici.
A venire in soccorso ci ha pensato Deny Menghini, responsabile dell’Unità di Psicologia Neuropsichiatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, che parlando ai microfoni del Corriere della Sera ha sottolineato lo stress che si genera negli studenti, dai più piccoli a quelli di quinta superiore. Stressa in particolare il bisogno di ottenere buoni voti nonché la competizione fra gli stessi alunni. Gli studenti risultano quindi essere più sereni in ambienti dove gli insegnanti danno meno importanza ai voti, sottolineando invece quanto sia basilare il processo di apprendimento. Menghini suggerisce inoltre: “Anche a casa, evitiamo di chiedere “Com’è andata?”, e concentriamoci invece sul piacere di imparare”, così come riportato dai colleghi di OrizzonteScuola.it.
SCUOLA, I CONSIGLI DELL’ESPERTA: NO A GENITORI TROPPO INVASIVI
L’esperta suggerisce invece di stimolare l’interesse per la lettura e anche l’autonomia fin da piccoli, di modo che i ragazzi imparino a gestire da soli il tempo e nel contempo anche i compiti in vista di verifiche o interrogazioni. Ad aumentare l’ansia da scuola vi è poi la mancanza di attività fisica visto che spesso e volentieri i ragazzi se ne stanno chiusi in casa tutto il giorno senza svolgere alcuna attività sportiva ma anche un camminata o un giro in bicicletta. Menghini invita quindi a seguire l’esempio delle scuole finlandesi, dove il movimento viene considerato una parte integrate del curriculum degli studenti, quindi un’attività basilare al pari dello studio e che permette di migliorare la concentrazione e il benessere emotivo.
Per Menghini i genitori troppo invasivi alimentano le insicurezze dei figli ed inoltre è fondamentale concentrarsi sull’impegno e non tanto sui risultati. Infine bisogna distinguere fra ansia “fisiologica” e “da prestazione”: nel primo caso siamo di fronte ad un’ansia utile, nel secondo serve invece attenzione soprattutto se accompagnata da cambiamenti nel comportamento.